Cronaca locale

Mercato-suk in viale Puglie. La protesta: "Ora chiudetelo"

Dopo lo stop elettorale l'emergenza venditori è tornata. Domani sit-in dei cittadini: "Presi in giro dal Comune"

Mercato-suk in viale Puglie. La protesta: "Ora chiudetelo"

In viale Puglie tutto è tornato ai livelli del periodo pre-elettorale. Tutto tranne l'esasperazione dei residenti, che sono sempre più stanchi e arrabbiati e domani sperano di essere almeno trecento, per chiedere con forza al Comune un intervento risolutivo.

Il problema del mercato di viale Puglie-piazzale Cuoco, con il suo «indotto», si trascina da quasi 15 anni. «Siamo stanchi di degrado, sporcizia, insicurezza - denuncia una cittadina - il sindaco Pisapia prima delle elezioni di maggio ne decretò lo stop, dopo l'elezione di Sala tutto è tornato come prima». L'area occupata dai due mercati, secondo un progetto già approvato dal Comune, avrebbe dovuto essere destinata all'ampliamento del verde pubblico con la realizzazione del Secondo Lotto del Parco Alessandrini. Ma il progetto è rimasto sulla carta. E per i residenti la realtà è un'altra: «Il degrado e l'illegalità dentro e fuori dai mercati continuano, e si sono aggiunti spaccio di droga, parcheggio selvaggio, investimenti mortali di pedoni: la zona non è adatta - spiega Rosa Pozzani, presidente del Comitato Pro Parco Alessandrini e ora anche vicepresidente del Consiglio di Municipio 4 - Noi chiediamo da sempre la chiusura di questi mercati». «Dopo una relativa tregua fino al 2011 - aggiunge - la situazione è tornata a peggiorare con la fine delle attività circensi. Sembra che sia l'ideologia che impedisce a chi ci amministra di vedere questa situazione». Si parla di centinaia di venditori. «Impossibile ormai distinguere fra abusivi e non». In primavera, complice forse il voto, era arrivata un'ordinanza di chiusura che però è durata una manciata di giorni: i problemi si sono riproposti, solo in parte contenuti dalle attività di controllo messe in campo.

Poco più di un mese fa sono stati sequestrati oltre diecimila utensili e strumenti professionali per l'edilizia, per un valore di 500mila euro. L'assessore alla Sicurezza del Comune, Carmela Rozza, anche nel corso di un'assemblea ha promesso l'introduzione di un tetto al valore delle merci vendute.

Il presidente del Municipio 4, Paolo Bassi, chiede interventi: «Quello è sempre stato un punto debole del territorio. Io ho sollevato il caso ai tempi dell'opposizione inducendo la Zona a prendere una posizione, cosa che non era stata fatta prima. A distanza di anni il problema è ancora aperto. Abbiamo insistito tanto chiedendo controlli, rispetto al passato ci sono stati miglioramenti, ora bisogna perseverare e arrivare alla definitiva soluzione». E una soluzione definitiva non è facile: «Bisogna tenere conto che quella è un'area privata - riflette Bassi - ma prima o poi anche le autorizzazioni verranno meno. I titolari hanno giovato di una sorta di convenzione è vero, ma forse un altro genere di attività avrebbe portato più benefici. Come visione della città, possiamo dire che su quell'area esiste un vecchio progetto di ampliamento del parco, e quello è il nostro sogno». I responsabili del comitato vogliono la chiusura definitiva «per superiori ragioni di ordine pubblico, sicurezza, igiene e decoro» come sintetizza Pozzani. Con loro il consigliere comunale Alessandro De Chirico (Fi): «Quello è un quartiere con case di un certo valore, che si stanno svalutando - - premette - I cittadini devono essere tutelati, la questione deve essere sanata o regolamentata, facendo rispettare le regole con controlli a tappeto o studiando una forma di licenza. Oggi quello è un suk, dove è diventato pericoloso anche girare. Continuano a passare i mesi ma questo resta uno dei principali problemi del municipio e bisogna intervenire. L'assessore Rozza ha promesso anche in assemblea che lo avrebbe fatto. Il sindaco può intervenire anche per ordine pubblico o per la sicurezza stradale.

Ora lo faccia».

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