Due arresti per violenza sessuale sulla linea gialla della metropolitana per altrettanti episodi di palpeggiamenti ai danni di una ragazzina e di una giovane donna. Due arresti in pieno centro alla fermata di Duomo a distanza di 24 ore che spiegano, se ancora ce ne fosse bisogno, che un problema sicurezza in città esiste al di là delle polemiche politiche. Il primo episodio di violenza sessuale avviene domenica mattina alle nove alla fermata Duomo della linea gialla. Un 27enne italiano avvicina una ragazzina di 13 anni che viaggia sullo stesso treno ed inizia a molestarla toccandole ripetutamente il sedere. La minore però non si perde d'animo e soprattutto non è da sola: chiede aiuto immediato al padre che insieme agli operatori della security dell'Atm riesce a bloccare il giovane in attesa dell'arrivo degli agenti della Polmetro che fanno scattare le manette.
L'altra violenza è quasi una fotocopia. Succede tutto ieri mattina più o meno alla stessa ora sulla stessa linea e alla medesima stazione della metropolitana di Duomo. Un uomo sulla trentina mette gli occhi su una ragazza di 24 anni che sta viaggiando sul suo stesso vagone e si avvicina per importunarla. La tocca più volte ed inizia poi a strusciarsi a lei con insistenza. Una «attenzione» a cui la ragazza cerca di sottrarsi e che non passa inosservata agli occhi di due agenti della Polmetro che sono in servizio in borghese sulla stessa carrozza. I poliziotti intervengono, lo bloccano e anche per lui scattano le manette. Ora entrambi i molestatori sono stati portati al carcere di San Vittore in attesa delle rispettive udienze di convalida.
«Quanto accaduto è gravissimo e inammissibile per una città che dovrebbe essere civile, progredita e ospitale- commenta l'assessore alla Sicurezza di Regione Lombardia, Romano La Russa- Secondo i dati diffusi dalla Prefettura di Milano lo scorso anno il reato di violenza sessuale è aumentato del 6,74% rispetto al 2019. Un fatto inaccettabile che dimostra che le donne a Milano non sono tutelate». Polemico anche Max Bastoni, consigliere regionale della Lega: «Un'aggressione ogni 13 ore, record italiano di reati, ma a Milano non si dimette mai nessuno di fronte ad una situazione che è ormai fuggita di mano.
Questa è una città dove ormai non si riesce neppure a fermare le borseggiatrici in metropolitana o rintracciare i minori non accompagnati che entrano nell'esercito della microcriminalità ma non vedo nessuno che si assuma la responsabilità di questo fallimento».
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