Quattro ore di blocco: troppo poco solo per pensare di venire in centro città per godersela senza traffico; troppe (tantissime) per chi con pioggia e neve voleva muoversi in auto per fare una gita o semplicemente per farsi i fatti suoi. Insomma né carne, né pesce. La prima delle otto «Domeniche a Spasso» non è stata un successo. Non è servita a nulla ma in compenso ha fatto imbufalire più di qualche milanese. A cominciare dai commercianti del centro che ieri mattina era più deserto del solito. «Già c'è la crisi a presentarci un conto ben salato - si lamenta un ristoratore in via Dante - Ora ci si mettono anche i blocchi. Non c'è in giro nessuno...». Bisogna ammetterlo, non è stata solo colpa delle domeniche a spasso se bar e negozi erano drammaticamente vuoti. Sul banco degli imputati soprattutto il maltempo perché una giornata con vento e nevischio a sette giorni dalla primavera non è proprio la normalità e la maggior parte della gente a preferito starsene a casa. Non tutti anche se molti hanno cercato posti al chiuso: raddoppiati gli ingressi ai musei del Castello e al Museo del 900, con oltre seimila ingressi complessivi e successo per le visite guidate del Touring con «Una domenica aperta per voi» con quasi 2mila i partecipanti. Però la «tormenta» era annunciata e prevista e così è sembrato davvero originale questo strano insistere del Comune a non voler spostare di una settimana il blocco. Si fa, non si fa e alla fine si è fatto ma solo a metà. Una decisione che non ha soddisfatto quasi nessuno se non forse i pochi partecipanti di Bicinfesta organizzata da Ciclobby «festeggiati» anche dal sindaco Pisapia che li ha raggiunti nonostante fosse febbricitante. Che però ieri mattina con tre gradi e un vento che tagliava la faccia, sembrava davvero lontanissima tant'è che sono stati parecchi gli appuntamenti di festa e le iniziative annullate. Presenti invece le pattuglie dei vigili a battere piedi e mani dal freddo e aspettando qualche automobilista da controllare. Alla fine le multe sono state poco più di 300, una settantina ogni ora: un buon incasso. Non è stato un bel debutto e non sono mancate la critiche. «Era meglio non farla - attacca Edoardo Croci presidente di MilanoSiMuove- Dal punto di vista ambientale è un provvedimento che non serve e a maggior ragione questa volta che l'aria era già stata ripulita dal vento». Sulla stessa lunghezza d'onda Riccardo De Corato: «La decisione di ridurre di 4 ore il blocco è la prova che le domeniche a piedi ono diventate un totem per la sinistra veteroambientalista che tratta i milanesi come sudditi».
Difende le scelte il consigliere di Sel Luca Gibillini: «La domenica a spasso, seppur ridotta è stata una bella occasione di incontro. Molti cittadini hanno chiesto di non sospenderla a causa del maltempo, proprio perché molti privati avevano organizzato eventi. Quindi la decisione di dimezzarla mi è sembrata saggia»- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.