«Mi chiamerò come Ambrogio»

Tu Yong Jie: «Centrale anche il ruolo della mia fidanzata»

Ambrogio Tu Yong Jie arriva all'appuntamento davanti alla chiesa di san Giorgio al Palazzo con la fidanzata, Teresa Wang Jinping (nella foto). Hanno ventotto anni, si sono conosciuti in Italia, ora lui frequenta un master in Architectural Design al Politecnico. Lei, sorridente e serena, è stata centrale nel battesimo che Ambrogio ha ricevuto durante la Veglia pasquale in Duomo.

Come vi siete conosciuti e come è avvenuto il contagio della fede cattolica?

«Ci conosciamo da più di due anni, la mia fidanzata è già battezzata. Abbiamo studiato italiano a Siena e vivevamo ad Asciano, un paesino delle Crete. Lei era Cattolica, andava in chiesa e mi ha invitato ad accompagnarla».

Come ha scelto il nuovo nome di Ambrogio?

«Mi chiamo Tu Yong Jie ma ho voluto chiamarmi Ambrogio, perché la sua storia mi ricorda la mia: anche lui come me non era battezzato. E poi io sono nato il 9 dicembre e la festa di sant'Ambrogio cade il 7 dicembre».

La sua fidanzata ha scelto il nome italiano di Teresa. Perché?

«Perché è molto legata a madre Teresa di Calcutta e a quel che ha fatto».

Oltre Teresa, c'è stata qualche altra figura significativa nel suo incontro con Cristo?

«A Roma un padre mi ha raccontato come la Bibbia parla dell'essere umano e mi ha parlato del paradiso. Tutto questo mi ha toccato molto. Poi ho frequentato attività, momenti belli come le cene di Natale, ho scoperto che con il cristianesimo ti puoi migliorare e aiutare il prossimo».

Conosce altre persone cinesi che arrivano alla fede cattolica?

«Ne conosco e penso siano tante anche in Cina».

Che cosa farà quando concluderà il master?

«Dopo il diploma, tornerò in Cina».

SCot

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