A Milano una donna ha sottrato soldi a tutte le fondazioni e associazioni più importanti che si occupano di beneficenza: dalla Lega del Filo d'Oro fino all'asilo del cane, per un totale di 3,5 milioni di euro.
Tutta la vicenda ha inizio quando Alma Colombo, una donna facoltosa morta a 88 anni nel 2014, decide di fare testamento davanti a un notaio di Monza e di destinare 22 donazioni con cifre che andavano dal mezzo milione ai 50mila euro. In pratica 3,5 milioni di euro su un'eredità di 5,3 milioni andavano in beneficenza e la donna incaricata, in quanto erede testamentaria, di occuparsi della distribuzione di questi solfi era la cugina avvocato Flavia Tibaldi a cui spettavano 600.000 euro e l’usufrutto di due case a Milano e Venezia. Ed è così che lei, nel 2015, scrive una lettera nella quale rassicura tutti gli enti benefici che sarà sua "premura" avvisarli "quando le somme saranno pronte per essere liquidate" ma, in realtà, quei soldi non arriveranno mai ai legittimi destinatari. La Tibaldi, come scrive il Corriere, sposta la sua residenza a Londra, si cancella dall’Albo dell’Ordine degli Avvocati, svuota i suoi conti correnti e ignora le notifiche giudiziarie. Le associazioni restano così a bocca asciutta dal momento che l'esecutrice testamentaria risulta non possedere. Su 12 associazioni, chiamate in causa, solo il Fai si è visto archiviare la sua denuncia dalla procura di Milano e, quindi, ora se la vedrà in sede civile.
Per tutti gli altri casi, invece, la Tibaldi dovrà rispondere del reato di «appropriazione indebita» in un processo che inizierà il 19 dicembre. Le associazioni benefiche però difficilmente vedranno i soldi promessi perché è stato trovato un solo cespite sequestrabile, pari a 27 euro e 75 centesimi.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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