Mike, Fiorello e Tortora: il Museo della Tv cerca casa a Milano

La vedova Bongiorno: "Pronti a dare tutto". Una sede dal Comune, mostra in Triennale

Mike, Fiorello e Tortora: il Museo della Tv cerca casa a Milano

Un Museo della Tv dedicato a Mike Bongiorno, ma anche a Corrado, Sandra e Raimondo Vianello, Enzo Tortora e ai grandi volti che hanno fatto la storia della televisione italiana. L'idea è stata lanciata da Daniela Zuccoli, vedova di Mike, alla presentazione del nuovo Rischiatutto di Fazio, ma non è una boutade dettata dalla nostalgia. Molti contatti sono stati avviati, anche con il Comune, e così non è fantasia immaginare che si possano portare i bambini (e non solo) a farsi fotografare accanto a Mike e Fiorello in smoking e tutù oppure a guardare sempre più in alto, sul Cervino.

«Museo è una parola che forse sa di antico - dice Daniela Bongiorno, ma io penso a un luogo pop, un posto dove si raccolgano i ricordi delle più grandi trasmissioni e sia possibile scattare foto nella cabina del Rischiatutto o al centralino di Portobello, come all'interno della scenografia di altre trasmissioni celebri. Un percorso interattivo, anche con pubblicità e televendite. Per la Ruota della Fortuna possiamo mettere Matteo Renzi quando andò come concorrente da Mike...».

Il Museo sarebbe a costo praticamente zero e il Comune sembra intenzionato a concedere le sale. Sul progetto c'erano già stati colloqui con l'ex direttore generale della Rai, Luigi Gubitosi, che aveva espresso interesse e ieri, alla presentazione di Rischiatutto, c'è stato un abboccamento con l'attuale dg, Antonio Campo dall'Orto. Anche Mediaset avrebbe espresso qualche interesse, dal momento che il nome di Mike Bongiorno (e non solo il suo) è legato al boom delle reti Fininvest: fu lui il primo a fare il grande salto dalla Rai alla tv privata.

Daniela Bongiorno, molto attiva sul progetto, lo ritiene concreto: «Sarebbe interessante e popolare. Io lo chiamerei Museo della Tv Mike Bongiorno, perché lui è stato il primo in molte cose, ma non è importante il nome. Noi, come credo le altre famiglie degli artisti televisivi protagonisti del Museo, siamo disponibili a donare tutto ciò che abbiamo, inclusi i 22 telegatti». E immaginare il Supertelegattone in mostra è un attimo.

Ma è sicura Daniela Bongiorno che i giovani, le generazioni attuali e future apprezzeranno? «Credo sia interessante conoscere com'è nata la tv. Fa parte della storia del Paese, ha contribuito a unificare la lingua. E poi, quando andiamo in America, non andiamo a vedere il museo delle storie di Pecos Bill?».

Il Comune di Milano è interessato e Claudio De Albertis, presidente della Triennale, ha già in programma di offrire le sale per una mostra temporanea di quel che poi andrà a costituire il cuore del Museo.

I legami di Mike con la Triennale non mancano: dai primi segnali che partirono proprio da lì fino alla camera ardente allestita per la sua morte, nel 2009. «Allora il sindaco Letizia Moratti aveva proposto di intitolare la Triennale a Mike Bongiorno» ricorda Daniela Zuccoli. In futuro si vedrà.

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