Cronaca locale

Milano, baristi e ristoratori in protesta: vigili corrono a multarli

La protesta simbolica degli esercenti all’Arco della Pace di Milano viene fermata dai "ghisa": raffica di multe

Milano, baristi e ristoratori in protesta: vigili corrono a multarli

Oltre al danno, la beffa. Questa mattina i gestori di bar e ristoranti di Milano sono scesi simbolicamente in piazza per protestare contro il governo sulla riapertura delle attività commerciali: ecco, l’iniziativa dei ristoratori e baristi è stata bloccata e sanzionata in modo salato dei vigili della Locale, che hanno staccato multe a raffica contro i manifestanti.

"Se apriamo falliamo! Io non apro", lo slogan dei tanti imprenditori che hanno riempito lo spiazzo dell’Arco della Pace con decine di sedie vuote (sui cui schienali sono stati affissi i fogli con la scritta di protesta), simbolo dei loro locali vuoti e a serio rischio fallimento.

Quella di baristi e ristoratori è una protesta tanto chiara quanto legittima, dal momento che le attività commerciali sono state messe in ginocchio dalla pandemia di coronavirus e dalle misure di contenimento adottate dall’esecutivo Conte in questi due mesi di emergenza sanitaria nazionale e di vera e propria crisi economica. Peraltro, la loro è stata una manifestazione nel nome del distanziamento sociale.

Nonostante questo, le decine di titolari di locali che hanno partecipato all’iniziativa promossa dal ristoratore Alfredo Zini, è stata etichettata come "assembramento". Ecco allora l’intervento delle forze dell’ordine meneghine, che hanno sanzionato i presenti. Quindi, oltre al danno dei mancati incassi e delle utenze e degli affitti che si trovano costretti a dover pagare (per non parlare dei licenziamenti fatti per necessità e degli stipendi dei dipendenti da corrispondere), pure la beffa di una multa da 400 euro per aver cercato di far valere – rispettando il decreto sul Covid – le proprie ragioni.

Il botta e risposta Salvini-Sala

Il fatto, ovviamente, non è passato inosservato e anzi è passato in pochi minuti da caso locale e caso nazionale quando il segretario della Lega Matteo Salvini – ospite 7Gold – si è scagliato contro l’amministrazione di centrosinistra, e a difesa degli esercenti: "Mi dicono che in questo momento stanno multando i ristoratori che stanno protestando a Milano. Ma come si fa? Non è gente che fa casino, vogliono solo tornare a lavoro". All’affondo del capo politico del Carroccio è arrivata a stretto giro la replica dell’inquilino di Palazzo Marino Giuseppe Sala he definisce Salvini come "campione delle fake news in campagna elettorale permanente" e parlando di strumentalizzazioni, così: "Il Comune e la Polizia Locale non c’entrano nulla. Al netto di queste strumentalizzazioni, che danno la misura di come la Lega intenda la politica, io sono ben conscio del problema di questi commercianti e senza slogan o proclami ho chiamato il Prefetto e chiesto di ricevere il prima possibile una loro delegazione".

Dalla questura di Milano di via Fatebenefratelli, come registrato da Il Giorno, la Polizia parla di "intervento inevitabile" dal momento che "tutti nel corso di questi giorni sono stati multati per gli assembramenti che si sono creati il 25 aprile, il 20 aprile e anche i gilet gialli in piazza Duomo".

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