Bomba contro il centro sociale. Antagonisti incolpano Salvini, ma è stato il vicino

Gli antagonisti si scagliano contro "razzisti e fascisti". E accusano: "Istigano chi si alza al mattino per sparare a qualche negro (come accaduto a Macerata)"

Bomba contro il centro sociale. Antagonisti incolpano Salvini, ma è stato il vicino

Prima tre sassi tirati contro le finestre dell’ex liceo Omero di via del Volga (Milano), poi il lancio di un ordigno esplosivo e la violenta deflagrazione.

L'edificio, occupato abusivamente e divenuto sede del centro sociale “Ri-Make”, è stato preso d’assalto durante la notte dello scorso giovedì. È lo stesso collettivo a denunciare sulla propria pagina Facebook l’accaduto, segnalando le conseguenze del gesto. “Solo danni al vetro e a un armadio, senza danni per le persone che si trovavano all'interno (in particolare alla ragazza che vive da tempo nell'ex casa del custode). Solo qualche minuto prima tre lanci di sassi hanno rotto altre tre vetrate”.

Nessun dubbio, per loro, che si sia trattato di un’azione mirata. “Si tratta di un vero e proprio attentato contro un'esperienza di recupero di uno stabile abbandonato a fini socio-culturali e con una gravissima matrice di odio razziale, scagliato contro le persone rom e rumene ospitate nello spazio (da prima della stessa riappropriazione da parte del collettivo Ri-Make)”.

Dunque ancora una volta, secondo il collettivo di anarchici, un attacco di matrice razzista. “Una matrice ideologico-politica che non è difficile da identificare. Da mesi abbiamo notato la circolazione di post e commenti diffamatori e razzisti, intolleranti e minacciosi su pagine Facebook adibite allo scopo. Sono post e video che richiamano alla 'legalità', all''ordine e al decoro', e che arrivano dai professionisti dell'istigazione all'odio. Questo è un attacco gravissimo e violento contro le tante attività sociali e solidali che si svolgono nello spazio di Ri-Make”.

L’attacco a Salvini è una naturale conseguenza delle congetture del gruppo, che così commenta. “L'atmosfera mefitica che parte dal ministero della paura e dai suoi scagnozzi locali produce anche questi atti, da parte di chi si alza al mattino per “sparare a qualche negro” (come è accaduto a Macerata), di chi scrive insulti e minacce razziste contro genitori adottivi di un ragazzo africano (come a Melegnano). Questa è l’atmosfera che in un anno in Italia ha triplicato gli episodi di violenza a sfondo razziale. Un’ atmosfera che produce personaggi come chi decide di confezionare un ordigno per portare “legalità, ordine e decoro” contro persone ed esperienze sociali. Questa volta senza conseguenze per quelle persone. Dobbiamo veramente aspettare che ciò succeda?”.

Stando a quanto riferito da MilanoToday, i carabinieri avrebbero fermato un 37enne italiano incensurato, con l’accusa di "danneggiamento e accensioni ed esplosioni pericolose".

Si tratterebbe di un vicino, che avrebbe rivelato di esser stanco a causa del baccano che ad ogni ora del giorno e della notte proveniva dall’interno della struttura. Sembrerebbe allontanata, pertanto, la motivazione razzista dell’agguato.

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