Cronaca locale

Un minareto a Milano: scontro sulle costruzioni religiose

Bocciata dalla sinistra la mozione di assemblea pubblica in Municipio 2 a Milano per discutere l'assegnazione degli ex bagni pubblici

Screenshot da Google Maps
Screenshot da Google Maps

Continuano le polemiche a Milano per le moschee in città. Il Comune di Milano è pronto a mettere in concessione per trent'anni alcuni terreni ad associazioni non cattoliche e le comunità musulmane sognano di costruire un minareto e un edificio con cupola. Al momento sono 25 i luoghi di culto in città e non sono tutti regolari. A questo bando si oppone la Lega, che in Municipio 2 ha presentato una mozione per chiedere un'assemblea pubblica allo scopo di discutere del caso. Mozione che è stata respinta dalla maggioranza di centrosinistra.

La Lega si oppone al bando che acconsentirebbe la realizzazione di una moschea nell’area degli ex bagni pubblici di via Esterle, il tutto senza che (al momento) la popolazione sia stata coinvolta nel processo decisionale. "Il voto contrario conferma la difficoltà della sinistra a confrontarsi coi cittadini sul tema della rigenerazione urbana", sottolinea Luca Lepore capogruppo Lega in Municipio 2, che fa notare come, all'evidenza dei fatti, "il tanto decantato Modello Milano in verità è uno esercizio di retorica che lascia buchi pesantissimi sul territorio".

Infatti, prosegue ancora Lepore, "a investire non sono più operatori immobiliari classici, che devono reperire i finanziamenti in banca e rientrare in tempi brevi per non fallire, ma direttamente le banche, le assicurazioni, i fondi pensione americani, i fondi sovrani mediorientali che possono permettersi scommesse speculative di lunghissimo periodo e rischiare persino di perderle senza con ciò fallire". La presenza di una moschea in quell'area andrebbe a modificare i già delicati equilibri di una zona di Milano che attualmente vive una situazione delicata, che vorrebbe riscattarsi ma in questo modo le viene impedito di guardare al futuro con ottimismo.

"Le persone che hanno comprato casa qui sono quelle che hanno potuto anticipare, grazie ai genitori, una somma abbastanza contenuta e stipulare un mutuo lungo quasi quanto la loro aspettativa di vita", spiega Luca Lepore, che evidenzia come in questa zona di Milano ci siano ancora immobili a costi abbordabili, sotto i 200mila euro. Ma chi ha investito in questa zona di Milano, rischia di vedere i suoi sacrifici in fumo: "Una moschea produrrebbe una riduzione fino al 20% del valore dei loro appartamenti, situazione aggravata dall’assenza di servizi in questa parte di via Padova, già esclusa dalla riqualificazione promessa da Granelli".

L'assegnazione dell'edificio di via Esterle per scopo religioso è stata effettuata lo scorso 23 dicembre dalla giunta comunale, con l'approvazione delle linee guida per la definitiva concessione.

Il bando ha una partenza d'asta di circa 480 milioni di euro.

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