Milano, i rom occupano palazzi comunali e la sinistra li lascia fare

Da anni rom e immigrati occupano gli stabili di via Adriano e il Comune di Milano non interviene per effettuare lo sgombero

Milano, i rom occupano palazzi comunali e la sinistra li lascia fare

Gli stabili di Via Adriano 60, di proprietà del Comune di Milano, sono occupati da rom e immigrati da anni e il degrado dilaga.
"I residenti del quartiere continuano a segnalare una situazione insostenibile, degrado e anche atti delinquenziali legati agli occupanti, senza trovare ascolto dal Comune", dice la consigliera forzista Silvia Sardone che attacca le giunte di sinistra.

"Nell'autunno del 2015, - attacca la Sardone - ma già prima negli anni precedenti con Pisapia sindaco, il Comune di Milano aveva ampiamente pubblicizzato a stampa e cittadinanza un progetto di riqualificazione per l'area sita in Via Adriano 60 che prevedeva lavori di demolizione degli stabili, bonifica dell'area e un piano con obiettivo finale la creazione di una scuola media attesa da tempo dal quartiere".

L'assessore alla sicurezza si era impegnato a mettere in sicurezza l'area e a farla presidiare dalla polizia locale. Nei mesi successivi l'area fu usata dai Vigili del Fuoco per le esercitazioni che, poi, si interruppero e, così, da mesi questi palazzi sono nuovamente occupati da decine di rom e immigrati. "I piani degli edifici, ricordiamolo, sono molto pericolosi e qui nel 2014 morì un occupante marocchino, ucciso da un connazionale. Ho segnalato - dice la Sardone - insieme a tanti cittadini questa situazione indecente. Ci sono veri e propri appartamenti, rifiuti ovunque, decine di persone nei vari edifici sono il panorama di questi spazi". "L'ultimo dell'anno hanno persino inscenato una festa per capodanno e spesso organizzano incontri con altri rom provenienti da altre zone. Come è possibile che il Comune consenta queste occupazioni costanti in una propria area senza dire o fare nulla?", si chiede la consigliera di Forza Italia che ha presentato una nuova interrogazione in Comune per sapere i motivi dello stop ai lavori e della mancata messa in sicurezza dell'area. "Il progetto della scuola è molto lontano dal diventare realtà.

In attesa che il Comune dia seguito alle proprie promesse (di anni fa) non è accettabile che l'amministrazione neghi il problema dell'occupazione di quest'area comunale. Non ci sono scuse, si intervenga sgomberando subito gli occupanti dagli stabili. Basta promesse, servono i fatti", conclude la Sardone.

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