Cronaca locale

Milano, marocchino minaccia di gettarsi nel vuoto col figlio piccolo

È finito in manette con l’accusa di tentato omicidio il marocchino che venerdì scorso, di fronte al personale Aler ed ai carabinieri, ha minacciato di gettarsi dal 5° piano insieme al figlio di un anno, tutto per non lasciare la casa da lui occupata abusivamente la sera prima. I responsabili di Aler gli avevano anche proposto un’occupazione alternativa

Milano, marocchino minaccia di gettarsi nel vuoto col figlio piccolo

Attimi di paura nel quartiere Corvetto di Milano, dove un cittadino straniero ha minacciato di gettarsi nel vuoto dal davanzale di un’abitazione col figlio di appena un anno in braccio.

L’episodio si è verificato venerdì scorso, intorno alle 11 del mattino. L’uomo, un marocchino di 44 anni, si era abusivamente introdotto all’interno di uno degli appartamenti dell’azienda Aler in Via dei Cinquecento. Con lui, la 22enne compagna italiana e due bimbi piccoli, di uno e di due anni.

Naturalmente l’occopazione non era autorizzata, dunque venerdì alcuni dipendenti della società edilizia sono andati a parlare con lo straniero, proponendogli un luogo alternativo in cui sistemarsi.

Il marocchino, tuttavia, non ha proprio voluto saperne di lasciare l’alloggio al 5° piano nel quale si era insediato con la sua famiglia, ed in poco tempo ne è sorta una discussione.

È stato a questo punto che il personale Aler ha deciso di contattare le autorità, ed in breve sul posto sono sopraggiunti i carabinieri della compagnia Monforte insieme ai colleghi del nucleo radiomobile.

All’arrivo dei militari la situazione è letteralmente degenerata. In preda ad un raptus di follia il nordafricano, che teneva in braccio il bambino più piccolo, è corso ad una finestra ed ha scavalcato il davanzale, minacciando di lasciarsi cadere insieme al figlio.

L’intervento tempestivo di due carabinieri, che lo hanno afferrato appena in tempo, ha impedito all’uomo di attuare il folle progetto. Da fuori, intanto, giungevano le sonore proteste di alcuni oppositori, riunitisi per contrastare il lavoro degli uomini dell’Arma.

Riportato forzatamente al sicuro all’interno dell’abitazione, il 44enne è stato ammanettato e dichiatato in arresto per il reato di tentato omicidio aggravato. Oltre a mettere a repentaglio la propria vita, infatti, il marocchino ha quasi causato la morte del figlio. Al momento si trova dietro le sbarre del carcere di San Vittore a Milano.

La sua compagna ed i bambini, invece, sono sotto la custodia dei servizi sociali, in attesa di venir trasferiti in una comunità milanese.

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