Milano, nasce registro migranti per continuare a garantire assistenza

Anche il comune di Milano cerca un modo per garantire assistenza e tutela a quegli stranieri che non hanno più diritto all’accoglienza: presentato a palazzo Marino il “registro per richiedenti asilo”

Milano, nasce registro migranti per continuare a garantire assistenza

L’amministrazione comunale di Milano corre ai ripari per continuare a garantire protezione ed assistenza agli stranieri “colpiti” dagli effetti del tanto discusso decreto sicurezza.

Come molti altri comuni italiani, dunque, anche il capoluogo meneghino ha voluto trovare una soluzione per tutti quegli immigrati che non potranno più iscriversi all’anagrafe, in quanto privi dei requisiti necessari per entrare nel circuito dell’accoglienza.

A presentare l’iniziativa l’immancabile Pierfrancesco Majorino, assessore alle politiche sociali, e la collega dei servizi civici Roberta Cocco. Durante una seduta a palazzo Marino, i due membri della giunta Sala hanno quindi presentato il progetto, che consiste nella creazione di un “registro per richiedenti asilo”. Lo scopo è quello di realizzare una banca dati che riunisca tutti i migranti (almeno 103 fino ad oggi) che si sono visti respingere la richiesta di protezione internazionale con conseguente iscrizione all’anagrafe.

Stando al comune di Milano, ben 800 extracomunitari finiranno per strada, dopo essere stati allontanati dai centri Sprar e dai Cas a causa del decreto Salvini. Il registro permetterà di assicurare loro una minima tutela, senza tuttavia entrare in contrasto con le norme vigenti.

“Non trasgrediamo la legge, ma aiutiamo i migranti in possesso di regolare permesso di soggiorno quando hanno bisogno di curarsi o di avere altre prestazioni pubbliche” ha assicurato Majorino, come riportato da “Repubblica”. A lui fa eco l’assessore Cocco, che aggiunge: “Vogliamo offrire un supporto pur nel rispetto della legge”.

Con l’istituzione del registro, gli immigrati presenti nel comune di Milano otterranno un documento rilasciato dall’ufficio anagrafe che potrà essere presentato a diversi enti pubblici e/o privati come scuole, Inps, Ats, ospedali ed altre strutture, che continueranno quindi ad elargire loro servizi e prestazioni gratuite. Non solo. Il comune metterà anche a disposizione dei legali che offriranno consulenza nella sede di via Scaldasole.

Nonostante ciò l’assessore Majorino si è rivolto ancora una volta alla prefettura chiedendo di non applicare le nuove norme previste dal decreto, almeno per quanto riguarda la “parte relativa alla cessazione dei percorsi di accoglienza già in corso

e non mandi le persone per strada”.

In caso contrario, la giunta è già pronta a setacciare le strade alla ricerca dei nuovi senza tetto, per poterli accogliere in alcune strutture, anche se si tratta di clandestini.

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