Elezioni Comunali 2016

Milano, Sala nel panico: "M5S voterà Parisi"

Candidato e direttorio nazionale dei grillini sparano a zero su Sala. E intanto il candidato del centrodestra tenta gli stellati parlando di possibili convergenze

Milano, Sala nel panico: "M5S voterà Parisi"

Giuseppe Sala ha un grosso problema in vista del secondo turno delle elezioni amministrative a Milano. Un problema che vale il 10% dei voti degli elettori meneghini. La percentuale incassata dal candidato M5s alla poltrona di sindaco Gianluca Corrado.

Una vera e propria enormità, se si considera che il distacco fra il candidato del centrosinistra e quello del centrodestra nella corsa a Palazzo Marino non arriva nemmeno ad un punto.

Già, perché se pare scontato che gli elettori di Basilio Rizzo e Marco Cappato (rispettivamente 3,55% e 1,75%) voteranno in gran parte per la coalizione del centrosinistra, sembra proprio che le simpatie dei grillini si stiano orientando verso la candidatura di Stefano Parisi.

Non tanto perché aderiscano al programma della destra, ma per la voglia pazza di dare un colpo mortale al renzismo, che vede in Sala uno dei principali campioni - forse il più importante - a livello nazionale.

Lo conferma un'intervista a Radio Popolare di Carlo Sibilia, membro di spicco del "direttorio" nazionale dei Cinque Stelle. Che, interpellato sulle intenzioni di voto dei grillini al ballottaggio, prima si è rifugiato nel più classico dei "liberi tutti", ma poi ha iniziato a sparare a zero su Sala e sulla coalizione di centrosinistra. Attaccando parallelamente anche il governo Renzi. Il messaggio è chiarissimo: Sala non potrà contare sull'appoggio dei pentastellati.

Stessa linea per Gianluca Corrado, che su Facebook insiste che "il M5s non si apparenta con nessuna forza politica", ma consiglia agli elettori di "de-renzizzarsi".

Le sirene del centrodestra

Dall'altra parte della barricata, nel centrodestra, Stefano Parisi tenta gli stellati offrendo "priorità alla trasparenza e alla legalità". "Qui a Milano con Corrado ci siamo trovati d'accordo su molti temi a partire dall'autonomia della città dal governo. Sala, candidato di Renzi, non può garantirla", ha spiegato in un'intervista al Corriere della Sera. Senza contare che Matteo Salvini ha già dichiarato pubblicamente che se potesse votare a Roma e a Torino, accorderebbe la propria preferenza ai candidati di Grillo: le prove tecniche di flirt insomma sono a un livello avanzato.

Se tre indizi fanno una prova, il centrosinistra milanese può iniziare a tremare. L'ultima speranza potrebbe essere riposta in Giuliano Pisapia, l'unico che forse è in grado di attrarre qualche voto grillino. Ma che dall'inizio della campagna elettorale non ha mai dimostrato molto entusiasmo nel sostenere l'ex Mr Expo.

Palazzo Marino si è trasformato nel fortino del renzismo, a cui gli apaches di centrodestra (per una volta unite le varie tribù) danno l'assalto.

Con le truppe grilline di rincalzo.

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