Cronaca locale

Milano violenta, in due mesi oltre mille interventi del 118

Soccorsi per 812 aggressioni, 43 risse, 26 coltellate. FdI farà "ronde" per la sicurezza in zone movida

Milano violenta, in due mesi oltre mille interventi del 118

Risse, aggressioni, coltellate. Solo dal primo gennaio al 3 marzo le ambulanze di Areu (l'Agenzia regionale emergenza e urgenza) sono dovute intervenire più di mille volte su eventi violenti in città. In due mesi, 1.190 soccorsi. In 43 casi si è trattato di risse (il 3,6%) e 26 volte sono state utilizzate armi bianche (3%), coltelli o altri tipi di lama, in 132 casi sono intervenuti in seguito a liti violente (11%) e la maggior parte delle volte - 812, il 68,2% del totale - per aggressioni. Al totale si arriva con episodi vari. A Milano, ha sostenuto il sindaco Beppe Sala dopo gli stupri di capodanno e l'escalation di violenze e aggressioni da parte di baby gang, «la situazione non è fuori controllo, l'indice di delittuosità del 2021 è il più basso degli ultimi vent'anni gli omicidi volontari sono in declino. La destra enfatizza i fenomeni».

Non ci scappa il morto, ma i dati sulla microcriminalità parlano di rapine in aumento del 14,52% tra 2019 e 2021, un +21,59% i furti con strappo, +13,96% le rapine in pubblica via, +6,74% le violenze sessuali. Un bilancio che non tiene ancora conto della successione di molestie e stupri da inizio anno. Numeri su cui punta «non una luce ma un faro» FdI che denuncia un'emergenza in città e organizza dalla settimana dopo Pasqua le «passeggiate per la sicurezza» in orario serale nelle zone di movida più a rischio e quelle in cui il fenomeno baby gang è esploso, piazza Gae Aulenti, via Lecco, Darsena, Navigli, Corvetto e in altre zone. «Ronde» di consiglieri comunali e di Municipio «che raccoglieranno le richieste dei cittadini per tradurle in atti nelle Zone e a Palazzo Marino. L'assessore regionale fdI alla Sicurezza Riccardo De Corato aggiunge due focus. Il caso dei rimpatri, solo 150 su 432 transitati dal Cpr di via Corelli nel 2021. E «l'aumento dei reati predatori in città legato anche alla presenza delle baby gang dovuta al flusso di minori non accompagnati che arrivano nel nostro Paese».

Di tutti i minori non accompagnati egiziani presenti in Italia il 32,5% è in Lombardia, degli albanesi il 12,2% e dei tunisini l'8,9%. «Il problema baby gang è diffuso non solo a Milano e il ministro Lamorgese lo sa da tempo», cita la lettera-denuncia inviata ad Anci e al ministro ancora nell'agosto 2021 dalla Federazione italiana comunità terapeutiche per chiedere interventi. Il prefetto Renato Saccone in una lettera inviata il 28 marzo a De Corato ricorda che Milano nel 2021 «come in tutti gli anni precedenti, salvo uno» è stata «la prima provincia per indice di criminalità nella classifica del Sole 24 Ore». Il 2021 «è stato anche l'anno in assoluto col numero più basso, e di molto, di reati, il capoluogo è sempre meno pericoloso». Ma non perde il podio, rimarca De Corato. Anche il prefetto conferma il «fenomeno di maggiore aggressività e violenza» da parte delle baby gang, «un tema complesso e diffuso». Non si è «risolvibile solo con le forze dell'ordine, per questo insieme a Regione e Comune si lavora con un approccio complessivo per una progettualità mirata allo sradicamento di forme di devianza giovanile nel quartiere San Siro». Cionondimeno «si sta procedendo ad una crescente attenzione da parte delle forze dell'ordine nelle azioni di contrasto delle gang e di maggiore presenza sul territorio».

Il commissario cittadino FdI Stefano Maullu afferma che «da parte della giunta Sala c'è una sottovalutazione ideologica. Mapperemo le aree a rischio». Bisogna «riportare al centro il problema sicurezza, una settimana fa è stato sgozzato un giovane di notte in Porta Venezia ma non se ne parla» attacca Massimo Girtanner, responsabile del dipartimento Sicurezza. Il sistema sicurezza per il capogruppo Andrea Mascaretti, «è stato scardinato da Pisapia». E la senatrice Daniela Santanchè sottolinea che «c'è stato un salto di qualità, una volta si parlava di periferie e luoghi ben precisi, oggi le violenze su donne avvengono in Buenos Aires, in centro. Le donne hanno paura, Sala batti un colpo.

Servono militari e vigili in strada, non solo a dare le multe Questi sono temi che meriterebbero più attenzione da parte di Palazzo Marino che invece finge di non vedere perché parlare di sicurezza non è abbastanza buonista».

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