La miglior qualità della vita? Si respira in montagna, sulle Alpi. Bisogna scendere con il dito di qualche posizione per trovare Milano che si piazza solo all'ottavo posto nella ventottesima edizione dell'indagine annuale realizzata dal Sole 24 Ore sulla qualità della vita appunto, perdendo ben sei posti. Preceduta da Belluno (primo posto) Aosta, Sondrio, Bolzano, Trento fino ad arrivare a Verbano-Cusio-Ossola in Piemonte e Trieste. Milano in calo anche nella classifica di Italia Oggi (curata dal dipartimento di statistiche economiche dell'Università La Sapienza di Roma) dove è Bolzano al top, seguita da Trento e Belluno. In questo la posizione è addirittura la numero 57, perdendo anche qui una posizione rispetto al 2016. Tra gli indicatori: ambiente, lavoro, tempo libero scuola e finanza.
Tornando all'indagine del Sole, l'analisi del benessere delle 110 province si snoda attraverso sei macro aree e 42 indicatori, tra cui quest'anno entrano anche gli acquisti online, la spesa per i farmaci, il consumo del suolo, la longevità, gli anni di studio degli over 25 e l'indice di litigiosità nei tribunali. Per capire come si vive Milano bisogna analizzare il delta che oscilla tra il primo posto in cui si colloca la città metropolitana sul fronte della ricchezza, con tre indicatori su 7 che totalizzano il massimo dei punti (il Pil pro capite pari a 46mila euro), l'importo medio delle pensioni (1.161 euro nel 2016) i depositi bancari, pari a 73.493 euro. Un desolante ultimo posto, invece, per quanto riguarda la sicurezza.
Milano, invece, è al secondo posto nell'area di lavoro e innovazione dopo Ascoli Piceno: qui contano lo spirito di intraprendenza misurato per numero di imprese registrate ogni 100 abitanti (11), il tasso di occupazione (68%), il numero di start up innovative (3,2 su 1000 società di capitale). Milano perde posizioni anche nell'ambito di ambiente e servizi classificandosi solo decima superata addirittura da Livorno, Bologna, Matera, Firenze. In questo caso contano oltre al tradizionale indice di Legambiente che misura l'ecosistema urbano per cui si piazza 39esima, al quarto posto come spesa sociale pro capite, al posto 108 per consumo di suolo e sorpresa, addirittura al 43esimo posto per percentuale di popolazione coperta dalla banda larga, dopo province insospettabili come Bari, Crotone, Brindisi, Cosenza, Napoli, Taranto, Palermo, Vibo Valentia, Siracusa e Catania. Attenzione, però i dati sono riferiti al territorio provinciale e in questo caso l'hinterland milanese è molto esteso e vasto e quindi ancora indietro nella copertura.
Così sotto la voce demografia e società la città metropolitana si classifica al 37esimo posto, in base a criteri come la densità abitativa, il tasso di natalità, l'indice di invecchiamento, il numero di laureati ogni mille giovani e la media di anni di studio per gli over 25. In questo caso al top della classifica troviamo di nuovo le località alpine.
Impressionante la performance sulla sicurezza: Milano precipita in fondo alla classifica, all'ultimo posto (110). Certo, non va meglio alle altre grandi città che perdono tutte punti (Roma è penultima, preceduta da Bari, Caserta, Firenze, Bologna, Catania, Latina. Più in alto, di 10 posizioni, c'è Napoli al 96° posto, Palermo al 94°. Come si legge nel grafico tra gli indicatori il numero di furti, rapine, scippi, truffe e l'indice di litigiosità.
Sorprende molto il dato su cultura e tempo libero: Milano è 15esima dopo Firenze (1°), Roma, Siena, Imperia, La Spezia. Contano il numero di librerie (7,3 su 100mila abitanti), posti nei cinema (1.651), spettacoli (99), bar e ristoranti 547 ogni 100mila abitanti.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.