Cronaca locale

Un milione e mezzo sui banchi: pochi insegnanti e classi piene

Un milione e mezzo sui banchi: pochi insegnanti e classi piene

Prima suonerà la sveglia. Poi la campanella. Sarà questo da oggi, 5 (per alcuni 6) giorni su sette, l'avvio della giornata per 1.420.004 studenti lombardi (e relative famiglie) che varcheranno la soglia di 7.957 scuole. Circa 13mila in più rispetto allo scorso anno. Aumentano gli alunni, si mantengono più o meno stabili il numero di classi e di insegnanti. Crescono i problemi. Ogni insegnante avrà un numero maggiore di alunni e ogni classe sarà sempre più piena. Non solo. Quest'anno a salire sarà anche il rapporto tra docenti di sostegno e alunni disabili. Non basteranno i 1100 già assegnati, così saranno «derogati» altri 600 insegnanti. Anno nuovo, vecchi problemi, ma «quest'anno - come ha spiegato ieri il direttore dell'Ufficio scolastico regionale Giuseppe Colosio - si è fatto ancora un passo indietro». Pensa alla questione del concorso per dirigenti sospeso dal Consiglio di Stato per il quale si attende in queste ore la decisione del ministero. L'anno comincia infatti con 576 istituti senza presidi, con 475 dirigenti che dovranno occuparsi di più scuole e con un migliaio di scuole che avranno un preside a mezzo servizio. Non solo. Colosio pensa anche alle nomine degli insegnanti arrivate «paurosamente in ritardo. Stiamo ultimando le operazioni sul filo del rasoio. Non mi soddisfa. Gli insegnanti dovrebbero essere in classe dal 1 settembre». Tutto nero? Neanche per sogno. Invalsi e rapporto Ocse confermano i licei lombardi al top della classifica. «Qui c'è una forza e una reattività che ci fa guardare con positività al futuro», sprona Colosio. A Milano, a varcare i cancelli e a riempire le 15.332 classi saranno in 346.027 (solo per quanto riguarda le statali). Di questi, 10.359 stranieri in calo rispetto agli scorsi anni. Mantenere un figlio a Milano diventa sempre più difficile. In molti decidono di farli studiare al loro paese. Sono 9.446 invece i ragazzi i disabili. Davanti si troveranno 36.692 docenti a tempo indeterminato e 223 dirigenti scolastici titolari, a cui si aggiungono 133 reggenze. In tutto questo la Flc Cgil ha già proclamato lo stato di agitazione e ha chiesto un incontro al prefetto per affrontare le problematiche (ben note) della scuola. Lo sa bene anche l'assessore all'Istruzione della Regione Valentina Aprea. «Il lavoro fatto di dimensionamento delle scuole è messo a serio rischio dall'ipotetico annullamento del concorso per i dirigenti», ha detto. La verticalizzazione - che porterà ogni istituto ad avere una media di alunni tra i 900 e i 950 - è «quasi conclusa» anche se resta ancora critica a Milano «dove mancano 45 scuole elementari e 21 medie da sistemare». L'assessore ha voluto ricordare l'impegno della Regione nell'introduzione della didattica digitale. Sono state 280 le domande delle scuole superiori che hanno ottenuto oltre 10 milioni e mezzo di finanziamento regionale per «generazione web».

Saranno avviati tre poli professionali per sviluppare l'istruzione tecnica professionale nel settore calzaturiero, del legno e della meccanica, settori poco richiesti e che invece costituiscono «eccellenze» tutte lombarde.

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