«Piena solidarietà al mio Sindaco che è costretto dal suo ruolo istituzionale a incontrare il (non mio) ministro degli interni e gran capo dei razzisti nostrani. Che continuerò a contrastare politicamente in piazza e in ogni luogo. Perché io i razzisti non li sopporto e non li subisco. E come me ce ne sono tantissimi. Perché noi siamo di più...». Intanto il ministero è dell'Interno (al singolare) e si scrive con la «I» maiuscola. Ma l'errore blu di Paolo Limonta (ex braccio sinistro di Pisapia e centri sociali) sarebbe il meno, perché a disturbare sono toni e insulti che non si addicono a un maestro di scuola che maneggia le coscienze dei bambini.
Un cattivo maestro che brandisce con spregiudicatezza toni e termini scaraventati con violenza contro un'istituzione della Repubblica. Perché il ministro Matteo Salvini questo è, un'istituzione che va magari criticata, ma comunque e sempre rispettata, perché legittima espressione del popolo. Che al momento, ha sancito la democrazia, «è di più».
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