Misurazione di febbre e app la Regione deve fare da sé

Mancano ancora le linee guida dell'Inail per i negozi. Nell'ordinanza controllo della temperatura ai clienti

Misurazione di febbre e app la Regione deve fare da sé

L'orientamento della Regione sarebbe quello di consentire da lunedì la riapertura di bar, ristoranti, estetisti e parrucchieri che rispettano i requisiti previsti dalle nuove regole, stabilite del Dpcm di mercoledì sera e dalla nuova ordinanza regionale, anche se per il verdetto finale sarà necessario attendere il confronto previsto oggi alle 10 con il Comitato tecnico scientifico che indicherà i 21 parametri specifici per misurare il rischio contagio e le «pagelle sanitarie» delle regioni.

Come ha ribadito ieri anche il vicepresidente della Lombardia Fabrizio Sala il criterio resta quello di poter riaprire il più possibile laddove vi siano già i requisiti richiesti dal Governo. Piuttosto complessi e molto rigidi i protocolli Inail per bar e ristoranti, così per estetisti e parrucchieri, mentre ancora mancano per il commercio al dettaglio, anche se l'intenzione della Regione, da sempre, è di permettere l'apertura di tutte le attività purché rispettino i criteri e i protocolli.

Domani in tarda mattinata è previsto anche il tavolo Governo-Regioni, cui dovrebbe seguire il decreto legge. Intanto il governatore lùmbard Attilio Fontana si è portato avanti dando il quadro generale entro cui si dovranno muovere gli esercenti, per permettere loro di essere pronti anche se il via libera dovesse arrivare all'ultimo: «Dobbiamo contemperare una doppia esigenza: l'emergenza sanitaria, e l'emergenza economica». La nuova ordinanza prevede quindi, l'obbligo per i datori di lavoro al controllo della temperatura corporea del personale prima dell'accesso in azienda: se la temperatura è superiore ai 37.5, non sarà consentito l'accesso o la permanenza nei luoghi di lavoro. Così nel caso in cui, durante l'attività, il lavoratore dovesse manifestare i sintomi di infezione respiratoria da Covid 19 dovrà essere momentaneamente isolate e non dovranno recarsi al Pronto Soccorso e/o nelle infermerie di sede. Il datore di lavoro comunicherà tempestivamente tale circostanza all'Ats competente che fornirà le opportune indicazioni cui la persona interessata dovrà attenersi.

Posto fatto che ad oggi mancano ancora le linee guida del governo sulla riapertura di negozi ed esercizi commerciali, la Regione raccomanda anche di rilevare la temperatura dei clienti/utenti, prima dell'accesso negli negozi e negli esercizi. Con temperatura superiore a 37,5 gradi, non sarà consentito l'accesso e la persona dovrà contattare il proprio medico curante. Nell'ordinanza è fortemente raccomandato al titolare di scaricare e utilizzare l'app AllertaLom, così il questionario relativo «CercaCovid» deve essere compilato quotidianamente da parte del datore di lavoro e da tutto il personale.

Secondo un sondaggio effettuato da Confcommercio Milano tra il 9 e l'11 maggio solo il 65 per cento delle attività che potrebbero riaprire lo farà, percentuale che arriva al 100 per cento in settori come arredamento e gioiellerie e che sfiora il 97 nei negozi di abbigliamento. Ferma al 74% fra i professionisti.

La Lombardia resta una delle regioni maggiormente sotto la lente del governo, anche se «l'indice di contagio dimostra che

siamo tra le regioni migliori. Non dobbiamo farci spaventare dal numero assoluto, perché siamo a 10 milioni di persone - ha detto Fontana-. Ci dobbiamo abituare a convivere con il virus finché non verrà trovato un vaccino».

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