Coronavirus

La Moratti bacchetta Sala: "Assembramenti prevedibili"

Ora preoccupa la "variante nerazzurra" ma il sindaco insiste: "Chiudere piazza Duomo sarebbe stato peggio"

La Moratti bacchetta Sala: "Assembramenti prevedibili"

Ha tanto il sapore di un'excusatio non petita l'uscita del sindaco Beppe Sala che, in evidente difficoltà, ha affidato a un videomessaggio la sua versione dei fatti sugli assembramenti di domenica. Mentre i virologi lanciavano l'allarme sul rischio di quella che è già stata battezzata la «variante nerazzurra», ovvero il rischio di una salita in picchiata dei contagi per i 30mila tifosi stipati in piazza Duomo, in molti casi senza mascherina, il sindaco si occupava di attaccare e ribattere a colpi di twitter. In serata la vicepresidente della Regione Lombardia e assessore al Welfare Letizia Moratti tendeva la mano, offrendo il «suo» aiuto, in vista del prossimi annunciati festeggiamenti dei tifosi.

A chi, come il leader della Lega Matteo Salvini proponeva di offrire al popolo interista in festa San Siro o l'Arena Civica come Basilio Rizzo di Milano in Comune, il sindaco ha replicato stizzito bollandole come soluzioni «non sensate». Scartata l'ipotesi dello stadio o di un palazzetto: «Che assembramenti ci sarebbero stati nell'ingresso e nell'uscita dello stadio? E una volta dentro sarebbero stati i tifosi a doverosa distanza o si sarebbero abbracciati?» si chiede polemicamente Sala. «Si sarebbe potuto transennare facilmente piazza Duomo» ricordava l'ex vicesindaco Riccardo de Corato in consiglio, soluzione per cui «i rischi - spiega Sala -superano i benefici perchè i tifosi si sarebbero riversati in spazi più piccoli e con meno vie di fuga e, come affermato dal prefetto, non è in situazioni del genere che si può immaginare di usare idranti o cose del genere». Ma il peccato originario di un sindaco in evidente difficoltà, è stato il non trovare una soluzione idonea per evitare che migliaia di persone si trovassero stipate in una piazza, non aver nemmeno fatto appelli per invitare i milanesi a non scendere in piazza.

«Le cose viste da dentro sono un pochino più complesse e bisogna accettare che i veri esperti dell'ordine pubblico sono il prefetto e questore - ribadisce il sindaco -. Io non credo che le migliaia di famiglie che hanno festeggiato lo scudetto in tutta la città in zona gialla siano pericolosi attentatori alla nostra salute».

In attesa che i tamponi ci dicano la verità sulla «variante nerazzurra», si pensa a Inter-Sampdoria prevista per sabato e Inter-Udinese al Meazza, match che come ha annunciato la curva Nord, rischiano di richiamare ancora migliaia di persone in strada. «È opportuno che Amministrazioni e Prefetture chiedano un parere preventivo al Comitato tecnico scientifico - scrive Moratti a questore e sindaco - in modo da affrontare preparati eventuali nuove occasioni di incontrollati assembramenti. La direzione dell'assessorato al Welfare è disponibile a ogni tipo di collaborazione». Moratti, da ex sindaco osserva come «fosse prevedibile che tali festeggiamenti sarebbero sfociati in concentramenti di persone» e che «la soglia di attenzione su distanziamenti e uso delle mascherine si sarebbe abbassata».

Obiettivo non secondario: «Appare incomprensibile costringere tante attività produttive al contingentamento e all'applicazione di regole di salute e sicurezza, quando di colpo si consente alle persone di riunirsi liberamente in una piazza» la stoccata finale.

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