"Moschea e scuola? Se fosse italiana sigilli in 15 minuti"

Salvini attacca sindaco e prefetto: «Tolleranti, ma si rischia la strage»

"Moschea e scuola? Se fosse italiana sigilli in 15 minuti"

«Ciao Matteo, meno male che sei venuto tu... Non ci considera nessuno a Milano. I politici fingono d'interessarsi ai nostri problemi solo per chiederci voti in fase pre elettorale e poi ciao, chi li vede più. E intanto qui gli islamici si allargano...E se succede qualcosa ci andiamo di mezzo tutti».

Via Guido Cavalcanti 8, zona Pasteur, ieri poco dopo le 11. I residenti ricevono con entusiasmo il segretario della Lega Nord Matteo Salvini per parlargli della moschea che comprende un centro estivo per bimbi, entrambi abusivi, ricavati nel seminterrato interno a un condominio privato. Parliamo del Milan Muslim Center voluto dall'associazione culturale aderente al Caim (Coordinamento associazioni islamiche di Milano e Monza) «Bangladesh Cultural & Welfare». Uno scantinato di quasi 500 metri quadrati, al secondo piano interrato di questo stabile abitato da famiglie italiane e di fatto trasformato in moschea tra l'estate e l'autunno 2014, frequentata da 400 fino a 700 bengalesi che vengono qui a pregare.

Incuranti dei 38 gradi all'ombra, vecchi e giovani, donne e uomini, una cinquantina in tutto più una folla di giornalisti e fotografi, aspettano il leader del Carroccio. «Sei un mito» gli grida una giovane mamma con passeggino e pupo al seguito che lo blocca sul marciapiedi, appena sceso dall'Audi. E poi strette di mano, saluti dalle finestre, pacche sulle spalle. I rapporti di Salvini con la gente sono sempre improntati al low profile, all'informalità, a quel chiamarsi con il nome di battesimo che fa tanto «uno di noi». Modus vivendi o mossa studiata a tavolino poco importa: è un successo. E altrettanto benvenuti da queste parti sono Simona Bordonali, assessore leghista alla Sicurezza, protezione civile e immigrazione in Regione e il giovane presidente del Municipio 2 Samuele Piscina, che già hanno più volte segnalato questa situazione d'illegalità.

«Una follia - riflette ad alta voce l'onorevole Salvini dopo essere tornato da una visita nello scantinato -. Se una tale attività l'avessimo avviata noi italiani in un seminterrato come questo, catastalmente classificato come C2 (magazzino senza permanenza di persone) senza uscita di sicurezza e per il quale non è mai stata concessa alcuna variazione di destinazione d'uso, sarebbero già venuti i vigili, l'Asl, le Fiamme Gialle e i caschi blu dell'Onu e dopo un quarto d'ora avrebbero sigillato tutto quanto. Se una realtà invece è islamica deve restare aperta solo nel nome della tolleranza anche se così pericolosa? Ma non scherziamo».

«Scriveremo subito al sindaco, al questore e al prefetto per mettere i sigilli a una realtà abusiva che è un pericolo per chi è dentro e per chi è fuori, anche perché attigua ai locali caldaia: nel caso di un incidente non si potrebbe evitare la strage - fa notare ancora il segretario della Lega Nord -. Non può esistere qualcosa di simile nel cuore di Milano, bisogna chiudere entro Ferragosto. Se poi sia una moschea, una scuola islamica non m'interessa: è qualcosa di illegale, di abusivo, che le normative urbanistiche italiane puniscono con la chiusura qualora ci permangono esseri umani, siano essi buddisti, valdesi, hare krishna, ebrei, protestanti.

Il fatto che venga frequentato da dei bambini, che sono ora all'interno con questo caldo infernale, è un'aggravante, Quindi o si chiude o torneremo qui tutte le settimane per dar voce ai residenti. Il sindaco Sala e l'assessore Rozza devono mantenere gli impegni presi in precedenza con i cittadini, un anno e mezzo fa. Mi sembra ci abbiano potuto riflettere abbastanza».

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