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"Le moschee abusive non si sanano"

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Tenere la guardia alta. Questo il messaggio su cui Mariastella Gelmini, capogruppo alla Camera di Forza Italia, ha voluto incentrare ieri a proposito dell'incontro che - con gli azzurri Fabio Altitonante e Pietro Tatarella - ha dedicato ieri in Regione, al tema «Islamismo i pericoli per la democrazia», con la partecipazione di Lorenzo Vidino, direttore di un programma di ricerca sull'estremismo della George Washington University, e Alberto Giannoni, cronista del Giornale.

«Se l'Italia non ha finora subito sul proprio territorio attacchi terroristici, e speriamo che ovviamente non ne subisca mai - ha detto Gelmini - credo dipenda sia dall'efficienza e dalla competenza delle nostre forze dell'ordine, dei nostri servizi di intelligence, sia dal fatto il nostro Paese sia considerato un hub, una base logistica, un punto di transito del terrorismo islamista internazionale. I rischi dunque ci sono, la guardia deve essere tenuta alta». «Anche l'Italia ha pagato un prezzo altissimo in termini di vite umane - ha proseguito Gelmini - Mi vengono in mente i nomi di due giovani la cui morte, fuori dai confini italiani ma dentro i confini europei, ha significato molto: Antonio Megalizzi e Valeria Solesin. Perché una barriera all'odio del fondamentalismo si costruisce anche con i valori di pace portati avanti da giovani coraggiosi».

Molto netto l'intervento di Fabio Altitonante, sottosegretario regionale e coordinatore comunale di Fi: «Noi non vogliamo abituarci, non vogliamo arrenderci, né piegarci - ha detto - Non rinunciamo e non rinunceremo mai ai nostri valori, alla nostra storia, alle nostre tradizioni, al nostro essere cittadini italiani, storicamente cristiani. Noi siamo per la libertà di culto, ma in Italia ci sono delle regole, stabilite dalla Costituzione e dalle Leggi, e devono essere rispettate. L'islamismo in Italia c'è, è presente, e ben radicato. Qualcuno osa dire ancora che non è vero?» «Abbiamo fortemente voluto parlarne - ha concluso - perché dalla consapevolezza della realtà, a Milano torni centrale il tema della sicurezza». «Il Pd nella nostra città, nelle nostre periferie, vorrebbe aprire altre moschee e sanare addirittura quelle abusive.

Li informiamo che le regole vanno rispettate anche se non piacciono. In Lombardia c'è una legge regionale che fissa le regole del gioco e negli scorsi mesi ho presentato due documenti, approvati in Consiglio regionale, che vietano la sanatoria delle moschee abusive».

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