Una carrellata di immagini che inquieta. Il consigliere comunale del Polo dei milanesi, Matteo Forte, le sfoglia in aula per mostrare «ciè che potrà accadere molto presto in via Padova e sull'area del Palasharp». Sono le due aree - sulle 4 messe a disposizione dal Comune con il bando pubblico per i nuovi luoghi di culto - a cui puntano le associazioni musulmane per costruire le moschee. In primis il Caim, a cui aderisce il contestato centro islamico di viale Jenner. La scadenza è fissata per domani. E Forte, che con gli altri gruppi del centrodestra ha chiesto per mesi al sindaco Giuliano Pisapia di non pubblicare per prudenza il bando in un momento così delicato, e senza avere tutte le garanzie di sicurezza sugli interlocutori, ora lancia un ultimo appello a fermarsi finchè è ancora in tempo. Fotografia numero uno degli estremisti che potrebbero aggirarsi nelle future moschee: mostra Mahmoud Ezzat, «nuova guida suprema dei Fratelli musulmani egiziani dall'agosto 2013» in prima fila, con barba e capelli bianchi, nella sede dell'Alleanza islamica d'Italia che ha lo stesso indirizzo del Caim. É il 2012. Forte ricorda che all'epoca era il vice di Badie («attualmente agli arresti») e in passato ha trascorso diversi periodi in carcere a causa della sua attività politica. Il secondo flash è stato scattato sempre nella sede milanese dell'Alleanza islamica, l'obiettivo è puntato su Ahmed Abdel Aziz, responsabile delle Relazioni Interne del Caim e presidente del Comitato Libertà e Democrazia per l'Egitto, seduto alla sinistra di Saleh Sultan, esponente dei Fratelli Musulmani egiziani «ben noto per le sue visioni radicali e per le dichiarazioni anti-cristiane e anti-ebraiche, tanto che il governo americano ha sospeso le procedure per il conferimento della cittadinanza Usa». Aggiunge Forte che nel 2011 «durante un'apparizione ad Al-Jazeera incitò all'uccisione dell'ambasciatore israeliano» e «dichiarò che era legittimo per qualsiasi egiziano uccidere sionisti incontrati in Egitto». Aveva già sollevato polemiche nel 2013 la scelta del Caim di affidare il sermone di chiusura del Ramadan all'Arena civica all'imam Al Bustanji, «predicatore estremista che nelle tv mediorientali incita i minori al martirio contro Israele»: nella foto mostrata in aula è accanto al portavoce del Caim Davide Piccardo durante una manifestazione a Milano. Si prosegue con Mohamed Ibrahim, presidente dell'Alleanza islamica d'Italia e attuale tesoriere dell'Ucoii (l'Unione delle comunità islamiche d'Italia), insieme Musa Cerantonio, «noto alle autorità come reclutatore di jihadisti per la Siria», e Usama el Santawy, «noto telepredicatore in lingua italiana e visibile su youtube, il venerdì presta anche servizio nelle moschee legate al Caim». Cita il Manifesto che ha seguito per una giornata Piccardo e el Santawy «ad un certo punto hanno raggiunto la comunità culturale Milli Gorüs di via Maderna. É un centro nella black list del governo tedesco». Un'altra immagine ( nella pagina precedente ) non è scattata a Milano ma ha attinenza, visto che ritrae sempre el Santawy, saltuariamente imam del Caim, «con Ismar Mesinovic, foreign fighter bosniaco morto in Siria il 4 gennaio 2014».
Forte precisa che «non c'è nulla di penalmente rilevante a carico di queste persone, io pongo al sindaco un problema politico: vuole dare spazi all'Islam radicale e violento?». Tra un giorno scade il bando, a breve arriverà la risposta.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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