“Metamorfosi, i diversi aspetti del reale” così si intitola la mostra di arte contemporanea itinerante, promossa dall’Ucai (Unione cattolica artisti italiani) che ha un duplice intento: valorizzare il linguaggio dell’artista e aprire al grande pubblico i luoghi storici semisconosciuti della città. Da questo venerdì 17 a lunedì 20 maggio, alla biblioteca Umanistica della chiesa dell’Incoronata, in corso Garibaldi 116 (in genere chiusa al pubblico), si potranno ammirare 99 opere fra dipinti, sculture, vetrate e ceramiche di 26 pittori e scultori contemporanei. “L’artista che crea compie una metamorfosi del reale – riflette Carlo Catiri, promotore dell’esposizione e critico d’arte - trasfigura l’esperienza quotidiana, la rielabora. In altre parole: eleva il mondo percepito in qualcosa di unico che possiamo chiamare opera d’arte”. Le opere esposte non raffigurano soggetti sacri ma hanno una finalità etica. “Il pittore (o lo scultore) che costruisce un’immagine è consapevole di provocare una reazione in chi la guarda – spiega Catiri – Da qui la sua missione: elevarsi dal quotidiano significa sganciarsi dal superficiale, dare valore alla comunicazione autentica. Non basta che un pittore sappia riprodurre perfettamente una mela o un paesaggio, da lui ci aspettiamo qualcosa di più. Che ci faccia riflettere, che ci trasmetta un messaggio”. Avremo di fronte 99 modi di interpretare la realtà, dalle geometrie astratte di Isa Di Battista che si rifà alle avanguardie storiche di inizio’900 ai collage fotografici di Paola Gramazio Capraio alla metafisica onirica di Helga Kirchner: il sogno è la sua metamorfosi privilegiata. Saremo catturati dall’occhio metafisico di Elisabetta Mariani, uno sguardo iperrealistico che pare squarciare la tela monocromatica e dai contrasti di Giancarlo Nucci, il pittore, esperto chimico che spazia fra pigmenti, oli, catalizzatori e zeoliti e ci mostra la materia in trasformazione. Carlo Catiri presenta le sue opere geometriche che si dilatano all’infinito, “grazie al colore accentuo il dinamismo delle forme”. Fra le sculture si distinguono le forme femminili di Mirella Gerosa, plastiche forme di maternità e fertilità modellate nell’argilla. Con Paolo Lo Giudice, invece, gli oggetti di scarto trovano una seconda vita. L’artista si rifà al riassembramento di Marcel Duchamp per creare le sue immagini poetiche.
Lucio Oliveri, esperto nel lavorare il bronzo, presenta il suo “Pane spezzato” scolpito nell’argilla: in primo piano le pani e il pane che si trasforma in corpo.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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