Non c'è tre senza quattro. Torna Picasso a Palazzo Reale di Milano, torna con una mostra ricca e raffinata, torna e la scommessa è fin troppo facile - farà il pieno di pubblico. «Picasso. Metamorfosi», dal 18 ottobre al 17 febbraio (prenotazioni e prevendite aperte da oggi), prodotta dal Comune e da MondoMostreSkira, è nelle intenzioni del sindaco Beppe Sala il «cuore della programmazione artistica milanese autunnale». Sarà all'altezza delle tre mostre precedenti? L'asticella è alta. La prima importante esposizione risale al '53: in una città che si stava rimboccando le maniche dopo gli anni dolorosi della guerra, l'artista porta la sua Guernica nella Sala della Cariatidi e crea un evento. Passano cinque decenni per la grande antologica del 2001 per poi arrivare alla «mostra dei record» (558mila presenze) del 2012.
Che altro proporre, dunque, che non sia già stato fatto? Gli organizzatori si sono affidati alla cura di Pascale Picard, direttrice dei Musei civici di Avignone, che ha costruito in collaborazione con il Musée Picasso di Parigi una grande rassegna incentrata sui lavori del mestro spagnolo e le opere di arte antica: duecento opere di Picasso a confronto con pezzi archeologici provenienti dal Louvre, dai Musei Vaticani, dall'Archeologico di Napoli. «Un faccia a faccia tra Picasso e l'antichità, per vedere quanto l'artista sia stato influenzato dall'arte passata, declinando la mitologia in modo nuovo», ha detto Picard. Che il pittore cubista non fosse digiuno di arte greca è storia nota: il padre insegnava arte ellenistica e già 14enne Picasso andava per musei. Una consuetudine che continuerà negli anni: lo stesso Ardengo Soffici ha testimoniato l'«ossessione» di Picasso per la pittura dei vasi greci d'epoca geometrica, analizzati in regolari visite che l'artista compiva al Louvre nello stesso periodo in cui stava elaborando il capolavoro che avrebbe messo a soqquadro l'estetica del tempo: le celeberrime Demoiselles d'Avignon del 1907, di cui in mostra vedremo una ricca selezione di studi di nudi realizzati a matita.
Picasso. Metamorfosi sceglie di aprire il percorso espositivo con un tema di grande presa sul pubblico («il bacio») presentando due illustri precedenti delle interpretazioni classiche: Il bacio di Rodin e il disegno di Paolo e Francesca di Ingres. Saranno accostati alle numerose versioni di Picasso realizzate negli anni, considerato che la tensione erotica è uno dei filoni principali della sua produzione, fino alla morte avvenuta nel 1973.
Dell'antico Picasso è bravo a sfruttare tutto l'alfabeto compositivo, con una predilezione palese per le creature ibride (Il Fauno, il Minotauro, i Centauri): un'apposita sezione della mostra sarà dedicata al mito di Arianna, declinato nella rappresentazione di odalische, di battaglie, di cortei bacchici.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.