«Mr Expo in confusione: cerca i voti di CasaPound»

Parisi attacca sull'incontro Sala-Mardegan: «Io ho tenuto l'estrema destra fuori dalle liste Strano che il Pd adesso rincorra quell'area»

Beppe Sala ha fatto infuriare l'Anpi e la sinistra. Due giorni fa ha partecipato alla presentazione del libro scritto a quattro mani dal segretario metropolitano del Pd Pietro Bussolati con il candidato sindaco di «NoixMilano» Nicolò Mardegan, e ha definito lo sfidante che ha in lista esponenti di Casa Pound «un grande, se sarò eletto lo ascolterò sicuramente, se fossi stato a destra non mi sarei perso uno come lui». Un corteggiamento che ha scatenato reazioni accese da Sel (in coalizione con il Pd) alla sinistra radicale che si schiera dietro a Basilio Rizzo e Luigi Santambrogio. Mr Expo ha poi tentato una retromarcia, ma di scarso effetto. Passeggiando alla festa di via Foppa (in zona Solari) con l'ex sindaco Gabriele Albertini e Manfredi Palmeri che guidano la sua lista civica «Io corro per Milano», con il «colonnello» di Fdi Ignazio La Russa (che offriva a tutti ciliegie), gli esponenti Fdi Paola Frassinetti e Carlo Fidanza e Matteo Forte schierato con «Milano Popolare», il candidato del centrodestra ieri non ha risparmiato una frecciata allo sfidante renziano. «Vedo un atteggiamento come minimo confuso da parte di Sala e del Pd - ha ammesso -. Noi abbiamo detto parole chiarissime sulla presenza di persone di CasaPound e li abbiamo tenuti fuori dalle nostre liste, parole che valgono ora e per il ballottaggio. Adesso che Sala vada a rincorrere quei voti mi è sembrato abbastanza strano, anche perchè il Pd è sempre critico nei confronti delle nostre liste. Il fatto che lui vada a cercare quei voti non so quanto sia compatibile con la sinistra». Parisi peraltro (dopo l'assessore arancione Franco D'Alfonso=) ha incrociato proprio Mardegan in via Foppa, ma gli ha stretto di sfuggita la mano velocissima e quando lo sfidante gli ha proposto un faccia a faccia in pubblico lo ha gelato: «Fai i dibattiti con Sala». Leggendo le dure reazioni dopo il confronto con Sala, Mardegan ha tenuto ieri a «raccontare» meglio NoixMilano, «descritta come fascista e di estrema destra, ma la realtà è molto diversa. É espressione della società: commercianti, imprenditori, casalinghe, giovani, professionisti, famiglie inattesa di casa popolare». E assicura; «Siamo tutte persone che rilevano in città problemi come tasse alte, nessun aiuto alle famiglie, mancanza di politiche attive per il lavoro, e proponiamo soluzioni. Sè queste sono le caratteristiche degli estremisti, allora si, lo siamo».

Parisi ha difeso la proposta di impiegare con un salario ridotto i profughi nella manutenzione della città, sul modello dei «ein euro jobs» lanciati dalla Merkel. Sala l'ha definita «una boutade» ma il manager del centrodestra fa presente che «è un'ipotesi fattibile, che noi abbiamo già realizzato con il Patto di Milano di Albertini nel '99, quando gli immigrati erano il 5% della popolazione milanese. Ora siamo al 23%, abbiamo un problema di profughi e probabilmente farli lavorare invece di farli bivaccare può essere una cosa giusta». Anche il segretario della Lega Matteo Salvini è stato tiepido sulla proposta ma «lo scaldiamo» ha risposto Parisi.

Intanto, dopo il duello al teatro Parenti giorni fa e il confronto a tre (con il 5 Stelle Gianluca Corrado) già fissato il 30 su Sky, si apre il «caso Matrix». Parisi e Sala sono stati invitati a Roma con il radicale Marco Cappato, Rizzo e Corrado. Parisi ci sarà, Sala disponibile a collegarsi da Milano solo se ci saranno i candidati minori, previsti solo in brevi video.

ChiCa

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