Multe ad Artigiano in fiera A Chinatown va tutto bene?

Sanzioni da 200mila euro per il cibo mal conservato Peccato che la stessa solerzia non ci sia anche altrove

Hanno sequestrato trecento chili di cibo scaduto o in cattivo stato e scoperto 44 lavoratori in nero. Decine di carabinieri della compagnia di Rho, con il supporto dei colleghi del Nas e dell'ispettorato al lavoro hanno setacciato mercoledì scorso gli stand dell'«Artigiano in Fiera», la tradizionale fiera dei regali di Natale made in Italy o nel mondo che si tiene solo per dieci giorni - è stata inaugurata il 29 novembre, chiuderà l'8 dicembre - nei padiglioni di Rho-Pero. Bene. I carabinieri hanno effettuato decine di verifiche nei banchi e nei punti di ristoro e controllato decine di persone. I dettagli dell'operazione? Il cibo sequestrato a quanto sembra era «in cattive condizioni di conservazione», sono state multate per violazioni delle norme sul lavoro, igieniche o altro per un totale di 200mila euro. Cinque gli espositori più colpiti: a un marocchino, denunciato a piede libero, sono stati sequestrati 100 chili di panini cotti e crudi, piatti di carne e verdure e affibbiata una sanzione per oltre 45mila euro, gli è stata sospesa la licenza, come a lui il titolare tedesco di un ristorante cinese (200 chili di alimenti di carne e pesca distrutti, impiegava 8 aiutanti in nero, pagherà 40mila euro di multa e intanto ha la licenza congelata), le altre maxi-sanzioni a una ditta italiana che fornisce hamburger, un'azienda greca, e un altro esercizio tedesco di cucina thailandese. Bene, ovviamente. La salute e la sicurezza alimentare prima di tutto, giusta la lotta al lavoro nero. Gestione Fiere, la società che organizza la rassegna artigianale ha ringraziato ufficialmente carabinieri, Gdf e polizia di Stato per «il prezioso lavoro», una sinergia tra fiera e forze dell'ordine che «anche quest'anno ha permesso agli oltre 3mila espositori presenti di lavorare in sicurezza e nel pieno rispetto ella legalità».

Ci piacerebbe però rivedere la stessa solerzia con cui le forze dell'ordine si sono concentrano su una fiera dell'artigiano che in appena dieci giorni attira migliaia di visitatori a caccia di regali (e una buona quantita di media), o le stesse energie che i vigili hanno speso tempo fa per passare al setaccio tutti i bar della Galleria (finendo per multare poco più di un listino non appeso secondo i crismi di legge) in quei quartieri dove non faticherebbero a trovare indizi, figuriamoci le prove di illegalità. Non bisogna indossare una divisa per scoprire quanti commercianti a Chinatown non stampano scontrini neanche sotto minaccia. Che dire delle condizioni igieniche di molti parrucchieri ed estetisti in via Sarpi e dintorni.

I Nas probabilmente agiscono quasi nell'ombra nel quartiere cinese, perchè fanno più rumore cinque espositori multati ad Artigiano in Fiera delle serrande dei ristoranti orientali chiusi per alimenti scaduti e lavoratori in nero. Non pensiamo che siano pregiudizi: che esista una zona franca è realtà. E se si vuole colpire il commercio che non funziona, perchè girarci intorno e non centrare la questione.

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