Cronaca locale

Multe, Milano capitale. Con gli autovelox il Comune fa "cassa"

Nel 2021 incassati 139 milioni da sanzioni. Di queste il 10 per cento solo con telecamere

Multe, Milano capitale. Con gli autovelox il Comune fa "cassa"

Milano capitale italiana delle multe: è il triste primato della nostra città, nel 2021. Secondo i dati diffusi ieri dal Ministero dell'Interno dove sono stati pubblicati i rendiconti sui proventi delle violazioni del Codice della strada (che per legge, le amministrazioni locali sono obbligate a consegnare al governo entro il 31 maggio di ogni anno) la nostra città detiene il primo posto come incassi da multe comminate lo scorso anno, pari a 102 milioni di euro, cifra che diventa ancora più consistente secondo i dati del bilancio di Palazzo Marino, che danno a consuntivo addirittura 139 milioni di euro di incassi per violazioni del Codice della Strada. Di questi addirittura 13 solo grazie agi autovelox. E si prevede che il 2022 sarà un anno ancora peggiore per gli automobilisti di Milano e hinterland grazie all'accensione di tutte le 187 telecamere della ztl area B, i nuovi divieti di accesso di area C dal 1 ottobre e i nuovi autovelox installati e in via di programmazione in viale Famagosta nel tratto via Cusi/via Beldiletto, raddoppiati gli impianti in via dei Missaglia e in via Palmanova, in via della Chiesa Rossa. Ancora in viale Fermi, via Parri in entrambi i sensi di marcia, al Cavalcavia del Ghisallo in corrispondenza della sottostante viale Certosa, via Virgilio Ferrari, in viale Fulvio Testi.

«Secondo i dati del ministero dell'Interno, Milano è la città d'Italia che ha registrato lo scorso anno i maggiori introiti grazie alle multe stradali. Seguono Roma con 94,1 milioni di introiti e Torino con 41,5 milioni di cui 5 milioni con autovelox. Roma che ha più del doppio degli abitanti di Milano ha fatto meno multe del capoluogo lombardo! E qual è il motivo? - si chiede polemico l'assessore regionale alla Sicurezza Riccado De Corato -. La lotta senza quartiere agli automobilisti ingaggiata dal sindaco Sala che, dietro la scusa della svolta green, ha introdotto una tassa occulta per tutti gli automobilisti milanesi. Sala mette le mani nelle tasche dei milanesi peggio di come hanno fatto la Raggi prima e Gualtieri dopo a Roma!». Il disegno diventa ancora più chiaro se si pensa che «gli agenti di polizia locale del Comune sono stati progressivamente esautorati dal loro ruolo di agenti di pubblica sicurezza. Ormai hanno un unico e preciso scopo: fare multe! - ragiona De Corato - . Così Sala ha i fondi da spendere per esempio per la pedonalizzazione definitiva di 8 vie e zone su cui era stata fatta una sperimentazione. Andiamo avanti con progetti illogici».

Ecco dunque che così si smaschera il gioco della crociata ideologica della amministrazione. Da un lato imporre una tassa occulta agli automobilisti che vengono usati come un bancomat, tra multe, area C, e prezzi proibitivi della sosta, senza però far rispettare il Codice della strada ai peones della mobilità alternativa, cui viene invece garantita una sorta di impunità di default. Non si contano le bici sui marciapiedi, riders che sfrecciano contro mano come se nulla fosse, monopattini nelle vie di scorrimento.

In questo caso però il sindaco non si preoccupa di multarli o di emanare ordinanze che impongano l'obbligo del casco per gli utenti dei monopattini, come invece ha fatto il sindaco di Sesto San Giovanni, Roberto Di Stefano.

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