Non si può dire se sia meglio o peggio. Il Comune sta riscontrando «un lieve calo delle tag», quelli che sembrano scarabocchi e sono invece la firma con cui i graffitari, singolarmente o in squadra (le crew ) hanno segnato i muri di mezza città. In compenso, «c'è un'escalation sul fronte delle scritte politiche, senza distinzioni politiche». Dagli slogan No Expo, a quelli contro i «fasci», la polizia o il Jobs Act, e si moltiplicano ad ogni corteo. Il risultato non cambia: in questo stato Milano non può presentarsi ai 20 milioni di visitatori attesi per Expo. Gli imbrattatori non distinguono tra muri pubblici e privati, ce n'è per tutti. E ce ne sarà nei prossimi mesi, per questo Palazzo Marino e Amsa attenderanno marzo e aprile (l'Esposizione apre il Primo maggio) per far scattare il piano di pulizia generale della città, ovviamente concentrandosi sui punti di maggiore interesse turistico ma senza escludere le periferie: la giunta ha appena stanziato un pacchetto di 1,5 milioni di euro per cancellare scritte e tag da statue, immobili pubblici e scuole. In quest'ultimo caso, sta coinvolgendo i presidi nella partita. Si cerca di abbinare pulizia e prevenzione, che passa dall'educare i giovani al decoro urbano: il Comune fornisce i materiali, gli studenti rinfrescano le pareti degli istituti e in qualche caso viene dato lo spazio per realizzare dei disegni ad arte. L'assessore ai Lavori pubblici sta completando la maxi-delibera sul tema graffiti: da un lato assicura «concederemo la lista di un centinaio di muri liberi a chi vuole praticare arte di strada», ad esempio nei sottopassi o su pareti di stabili dismessi. Ma «dopo, non ci saranno più scuse: chi sporca i muri della città sarà represso duramente». E duramente significa (anche) con multe salate. Si è appena riunito un tavolo tra l'assessore ai Lavori pubblici, quello alla Sicurezza e il comandante della polizia locale. «Abbiamo intenzione di inasprire la sanzione amministrativa (oggi fino a 450 euro) nei confronti di chi imbratta e rafforzare i controlli, non saranno accettabili vandalismi quando metteremo a disposizione abbondanti spazi liberi» conferma la Rozza.L'altro fronte sono i muri privati. Per presentare una città ordinata al pubblico che da Rho-Pero si riverserà a Milano per il «fuori-Expo» il Comune deve incentivare i condomini a investire sulla pulizia dei palazzi. «Nel Bilancio 2'15 o con una delibera urgente confermeremo anche quest'anno l'esenzione dalla Cosap (la tassa di occupazione del suolo pubblico, ndr.) per i marciapiedi occupati da uomini e mezzi per la pulizia antigraffiti» assicura l'assessore. E potrebbe arrivare un ulteriore sgravio fiscale. C'è un ragionamento in corso con l'assessore al Bilancio Francesca Balzani: i condomini che ripuliscono i muri dagli scarabocchi potrebbero ottenere lo sconto o l'esenzione dalla tassa sui passi carrai.
La Rozza insiste sull'educazione nelle scuole e il percorso sta dando buoni frutti nei quartieri popolari, dove anche l'assessore si è presentata con tuta bianca e spazzolone per le giornate del cleaning day: «Noi forniamo materiali e forza fisica ai comitati, abbiamo ripulito con i residenti i muri di via Pascarella, piazzetta Capuana e una larga parte di corso XXII Marzo e le scritte, almeno per ora, non sono ricomparse».Peccato che parte della sinistra e anche della giunta in questi anni abbiano lanciato messaggi ambigui ai graffitari. Il piano rischia di trovare parecchi ostacoli. E Expo inizia solo tra 5 mesi.
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