Multe con raccomandata: una nuova tassa sulla tassa

Il Comune ha speso 3,9 milioni per spedire 600mila avvisi ma solo il 20% dei destinatari ha risposto all'appello

Nel 2014 il Comune ha notificato migliaia di avvisi bonari - più di 600mila - per riscuotere le vecchie multe non pagate tra il 2011 e il 2012. Un metodo che serve a ridurre i tempi della riscossione e fare cassa rapidamente: all'automobilista che ha trasgredito il Codice della strada viene proposto lo sconto, se si mette in regola e paga entro la scadenza evita di incorrere nella maggiorazione del 10% dovuta per ogni semestre di ritardo accumulato. Il risparmio dovrebbe convincere i furbetti. A differenza delle notifiche delle nuove contravvenzioni, nel caso di avvisi bonari non è prescritto per legge l'invio a domicilio con raccomandata, è una scelta autonoma del Comune. E molto costosa. In pratica, per ogni lettera si spendono 6,5 euro contro «i 70 centesimi che pagava ad esempio l'ex Provincia per lo stesso procedimento» ha fatto presente ieri in Commissione Sicurezza a Palazzo Marino il consigliere di Forza Italia Fabrizio De Pasquale. E «la cosa più assurda - ha aggiunto - è che se un automobilista ha a carico più contravvenzioni, riceve una lettera per ciascuna multa». Limitandosi ai 600mila verbali delle due annate interessate - ma lo stesso vale ad esempio per gli avvisi inviati da Equitalia per proporre il «condono» sulle contravvenzioni precedenti al 2004 (in questo caso, si spostano le lancette dell'orologio ad allora e si cancellano le maggiorazioni accumulate per oltre dieci anni) - vuol dire che la notifica con raccomandata è costata poco meno di 4 milioni di euro (circa 3,9 milioni). De Pasquale ha fatto presente che secondo le stime iniziali «si era prevista una risposta tra il 5 e il 10% delle multe passare, che ammontavano a 62 milioni, significa che per portare a casa 3/6 milioni di euro se ne spendono quasi 4. Vale la pena insistere con la raccomandata o si fanno ricche solo le Poste? Non è meglio passare alla via ordinaria, o considerare l'utilizzo di un gestore privato?».

L'assessore alla Sicurezza Marco Granelli assicura che «la percentuale di risposta è risultata più alta rispetto alle stime, circa il 20%». Il costo delle raccomandate sul restante 80% è comunque una grossa «tassa» sui milanesi. Per il 2015 Palazzo Marino ha già messo in conto 21 milioni di euro per le notifiche (tra queste ovviamente ci sono quelle che invece per legge devono avere l'invio con ricevuta di ritorno).

Si è aperta un secondo caso in Commissione: il Comune non è più materialmente in possesso di quelle 160mila multe precedenti al 2004 su cui Equitalia offre il condono («noi garantiamo solo sulla conservazione degli ultimi 10 anni» ha fatto presente Granelli). Chi ha dei dubbi sulla contravvenzioni a cui si riferisce la cartella esattoriale (più che probabile dopo tanti anni) o vuole essere sicuro di non aver già pagato quella sanzione, si presenta agli uffici della polizia locale in via Friuli ma viene regolarmente «rimbalzato» a Equitalia, e da lì al Comune. Nessuno sa dove siano finite, probabilmente al macero.

Ammontano a 265 milioni di euro gli incassi che il Comune prevede (come minimo) dalle

sanzioni al Codice della strada. Ma i milanesi non fanno la corsa a pagare subito: l'assessore alla Sicurezza ha riferito che in media solo il 40% delle contravvenzioni viene saldata entro i sessanta giorni dalla notifica.

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