Muore lo straniero aggredito E la sinistra scopre i militari

Non ce l'ha fatta il dominicano ferito sabato in Loreto Majorino: «Serve un presidio». Rozza: «Controlli a tappeto»

Marta Bravi

È morto il 37enne dominicano, Antonio Rafael Ramirez, gravemente ferito sabato sera in piazzale Loreto. L'uomo era ricoverato al San Raffaele dove è stato operato due volte per le ferite da arma da taglio riportate in varie parti del corpo e per un colpo di arma da fuoco alla schiena. Le indagini sono tutt'ora in corso per risalire agli autori dell'agguato. All'indomani della sparatoria Milano si sveglia «militarizzata».

Ieri mattina, infatti, il sindaco ha ammesso: «Nessuno di noi ha mai negato che nelle periferie della città compresa quella di via Padova esiste un problema sicurezza. Sto considerando di chiedere per la città una parte dei militari che erano impegnati sul progetto strade sicure per il Giubileo. È una via che sto considerando. In via Padova a Loreto in su agiremo perché li tema sicurezza è più urgente che altrove».

Via Padova ha conosciuto entrambe le facce della medaglia: quella «militarizzata», con Letizia Moratti contestata dalle associazioni e enti che lavorano sul territorio, e quella di «via Padova è meglio di Milano», con Pisapia che aveva puntato sull'integrazione.

Contrordine compagni, dunque. Con una sola dichiarazione Beppe Sala spazza via anni di retorica sulla bellezza e la ricchezza di via Padova, i progetti di integrazione e inclusione e il lavoro fatto dalle associazioni sul territorio. «Se queste sono le soluzioni, nel 2016, dopo tanto lavoro fatto affinché non lo fossero, nei 5 anni passati, ma anche negli anni del centrodestra, allora due sono le cose.- scrive a caldo Lella Trapella, presidente dell'associazione Amici del parco Trotter - O non siamo stati capaci di lasciare nulla sul territorio, oppure non abbiamo avuto il giusto sostegno e le giuste attenzioni in termini di fondi e anche di capitale umano».

Altro che integrazione: in via Padova servono i militari il concetto, ribadito a più voci dalla maggioranza. «La presenza dei militari in via Padova - scrive Pierfrancesco Majorino, assessore al Welfare - può magari servire a garantire più presidio del territorio. La proposta era presente nel nostro programma elettorale. Altra cosa è pensare- e guai a pensarlo - che dai militari passino tutte le soluzioni ai problemidi legalità e coesione sociale». «Continueremo a fare interventi in via Padova - assicurava domenica l'assessore alla Sicurezza Carmela Rozza - e abbiamo già avviato controlli a tappeto su tutte le proprietà, sia attività commerciali sia appartamenti per scovare le sacche di illegalità».

Quanto a chi invoca l'intervento dell'esercito, l'assessore risponde: «I militari a Milano ci sono già e ho personalmente chiesto un rafforzamento di uomini, ma non è la panacea di tutti i mali. Bastasse l'esercito saremmo tutti più felici».

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