Musica afro e show di luci Così la città saluta il 2015

Spettacolo di illuminazione in Duomo, la voce nera di Kidjo, mostre d'arte e l'«Alfabeto metropolitano» per il Capodanno

Musica afro e show di luci Così la città saluta il 2015

Milioni di chili di lenticchie saranno i bollenti protagonisti del godimento di capodanno. Culinario portafortuna, visto che la lenticchia simboleggia il denaro, la materia più in crisi in questi anni, accompagnerà il celebre cotechino, servito sulle tavole per la prima volta nel XVI secolo, diffusosi nel XVIII ed esploso ai nostri giorni grazie alla benevolenza di Pellegrino Artusi. Tra gli animal party, i party del silenzio che sono i più gettonati nel Capodanno 2015, e i cenoni in maschera, Milano saluta i primi tre lustri del secolo dalla A alla Z, è il caso di dire, vista la mostra «Alfabeto della città metropolitana» alla fondazione delle Stelline in corso Magenta 6, che racconta la città dalla A di architettura alla Z di zone, passando dalla G di green city e la L di Leonardo, grazie a una tavolozza di immagini scattate da trenta fotografi.

La A significa anche agorà, piazza; la piazza a Milano è l'aperto palmo d'accoglienza sotto il Duomo con l'immancabile concerto, in questa edizione centrato sulla voce di Angelique Kidjo, artista afro molto osannata, visto che il New York Times ha inserito un suo brano tra i dieci più significativi del 2014. Partita dalla cultura del suo Paese natale, il Benin, Kidjo unisce nelle sue note travolgenti diverse tradizioni come funk, salsa, jazz, samba e makossa. Il dj set del concerto in Duomo è curato da Elita Sound System: si parte alle 20.45 fino alle 22, quando sono previste le esibizioni di Angelique e Roy Paci.

Per il 2015 che bussa alla porta, in una una promessa di mondialità con Expo che ammicca, il Duomo si è vestito di luci nell'abside e nel lato sud. Lo spettacolo caleidoscopico delle vetrate si protrae fino al 6 gennaio, regalando alla piazza una magia antica che non dobbiamo dimenticare, come insegna appunto la voce di Angelique Kidjo, una sonorità che viene dalla pancia del continente africano, madre della terra. Il primo gennaio Palazzo Marino apre alle 10.30 con il concerto delle bande civiche, ma il dono di fine ed inizio anno della sede della giunta milanese è l'esposizione della Madonna Estérhazy di Raffaello, che proviene dal museo delle Belle Arti di Budapest.

Il 6 gennaio all'hotel Principe di Savoia molti personaggi della città serviranno il pasto a 200 clochard e l'ospite d'onore sarà Ron, nuovo testimonial dei City Angels, l'organizzazione di Mario Furlan che negli ultimi giorni dell'anno si adopera per donare un buon «cenone» a chi non può mai fare del cibo un piacere, per noi eccessivo come in queste feste. Lo spreco del Natale e di San Silvestro non è un fenomeno da Expo, purtroppo è un malcostume.

Per i bambini sono previsti laboratori di erboristeria all'abbazia di Chiaravalle, mentre dal 2 al 6 gennaio al Castello sforzesco i piccoli potranno assistere a «Il lungo viaggio dei magi», curato da Sforzinda: una racconto animato sulla nascita di Gesù e l'arrivo dei Magi nel giorno dell'Epifania.

Private o pubbliche le feste non scarseggiano in questa Milano che

più che a Ferragosto vivacchia tranquilla e deserta, anche nei mercatini sotto il Duomo posti sullo scaramantico tappeto rosso, dal medioevo colore portafortuna di San Silvestro in indumenti intimi e in addobbi pubblici.

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