Musica e danza, così rinasce il Lirico

Pareva una scena di «Titanic». Il relitto del teatro Lirico in via Larga 14, dedicato a Giorgio Gaber, è una tana di topi, uno scafo marcio sprofondato in un fondale di ragnatele, e qualcuno ieri durante il sopralluogo comunale cercava di immaginarsi in quale foggia risorgerà dopo il restauro voluto dall'amministrazione. E quasi fossimo davvero nell'ultima scena di Titanic: «Mi piacerebbe che ritornasse come negli anni '30» ha risposto l'assessore alla Cultura Filippo Del Corno, confermando che i 16 milioni di euro pubblici, destinati all'Ansaldo, andranno al rifacimento del Lirico e che a settembre aprirà il bando di concorso per il gestore privato, che dovrà accollarsi la spesa delle rifiniture e dell'arredo di una platea e di un palcoscenico che debutteranno nel 2016.
Perché non nel 2015 per Expo? «Non sono per promesse che non posso mantenere. Sono concreta. Realisticamente rispondo a coloro che via mail mi hanno chiesto perché investiamo 16 milioni di euro in un teatro e non in case per chi ne ha bisogno. Ricordo che nel '46, quando Milano era sotto le macerie della guerra, una delle prime opere a cui si pensò fu la ristrutturazione della Scala» ha ricordato Carmela Rozza, assessore ai lavori pubblici. Sì, ma allora i teatri non erano spettacolino svilito in abbonamento ma luogo di pensiero e azione comune: politica, in una parola. Oggi perdono spettatori come uno scafo bucato, e proprio al Lirico, che anticamente si chiamava della Cannobiana, è nato il detto: Andemm al teater dela Canobiana, sota i covert de lana, per significare: andiamo a dormire! I social network sono i nostri svegli palcoscenici. «Per questo - ha continuato Carmela Rozza - il teatro deve tornare a vivere in tutti i sensi. Spero che la borghesia del terzo millennio si decida a partecipare alla vita economica e culturale della città».
Fino a settembre verranno eseguiti i rilievi per costatare le condizioni della struttura, chiusa nel 1998, e tutto verrà effettuato «con i mezzi tecnologici più avanzati» ha confermato l'assessore ai Lavori pubblici.

Il teatro «Giorgio Gaber» sarà poi destinato alla musica e «in particolare alla danza, perché è l'arte che si presta più di altre all'interdisciplinarietà» ha detto Del Corno, non smentendo un futuro collegamento tra il Lirico e la Scala.
L'assessore alla Cultura ha confermato che cambierà il rapporto tra l'amministrazione e gli «Arcimboldi» che fino ad ora ha ottenuto dal Comune 500 mila euro di contributi all'anno.

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