Non chiamatelo vino, tantomeno distillato o liquore, ma semplicemente sake. E sappiate che a Milano va sempre più di moda, prima, durante o dopo i pasti. Complice il fascino esercitato dal Giappone -e dal suo padiglione a Expo, perennemente affollato- la tipica bevanda alcolica nipponica (dai 6 ai 17 gradi), ottenuta dalla fermentazione del riso, sta vivendo in città un momento di gloria. Prima è stata celebrata dallo Swiss Corner che a giugno ha ospitato una serie di degustazioni, dall'idea dell'ex calciatore Hidetoshi Nakata, in collaborazione con lo chef Davide Oldani e una nutrita lista di noti ristoranti milanesi, dal Four Season al Finger's, passando per la Langosteria 10, che hanno inserito il «vino di riso» nella propria carta. Poi è stata la volta di SakeSakeSake (24 giugno-3 luglio al Palazzo delle Stelline), evento organizzato dal Governo giapponese per proporre sul mercato italiano 50 etichette e oltre 30 produttori, con il coinvolgimento, nell'ultimo weekend di giugno, di alcuni locali sui Navigli che hanno ideato appositi cocktail abbinati a piatti italiani. E ora è il momento della Milano Sake week che si svolgerà da oggi al 14 luglio a Cascina Cuccagna, nel giardino e nel ristorante «Un posto a Milano». Una settimana di brindisi variegati, assaggi, accostamenti gastronomici, danze e musica, realizzata con il contributo di Sake on the table e Peace Kitchen. Per tutta la durata di Expo, inoltre, Cascina Cuccagna sarà la metà ideale per gustare un buon sake. «Fino al 31 ottobre, in collaborazione con Peace Kitchen, organizzeremo delle degustazioni, ogni mercoledì associate a prodotti e piatti italiani e la domenica inserite in piccoli corsi di cucina giapponese» spiega Barbara Specchia, responsabile eventi e comunicazione del ristorante Un posto a Milano. Una tendenza che potrebbe modificare l'happy hour in sake hour, cambiando modi, ritmi e anche sapori del tradizionale aperitivo meneghino. «Recentemente molti locali dei Navigli, da Rita a Elita, hanno coniato dei cocktail con il sake al posto di gin, vodka e altri superalcolici. Mix che risultano più leggeri e gradevoli dei classici» dichiara il curatore di SakeSakeSake, Ayaki Itoh.
«Milano ha apprezzato questi abbinamenti- continua Ayaki Itoh- forse perché abbiamo proposto etichette di sake di alta qualità». All'ombra della Madonnina stanno nascendo delle «enoteche sake», come Saketea go, in viale Piave.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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