Paolo Grimoldi ha quarant'anni e oggi sarà eletto segretario della Lega lombarda. Era già commissario. «A volte mi chiedo chi me l'ha fatto fare». Sarà che essere segretario della Lega in Lombardia significa essere il numero due del partito dopo Matteo Salvini. E se qualcuno sperasse in un profilo moderato, o moderatore, deve ricredersi. Grimoldi, fondatore dei Giovani padani alla fine degli anni Novanta, politicamente ha toni più salviniani di Salvini. Parlamentare, è cresciuto con Bossi e i colonnelli della Lega. A tremare sarà tutt'al più il presidente della Regione, Roberto Maroni.Il suo stile sarà diverso da quello di Salvini, suo ultimo predecessore?«Differenze di carattere. Io ho un'idea di gestione del movimento svizzero, efficiente, ben strutturato, dove non ci siano spazi vuoti in merito a questioni di carattere organizzativo. Un conto è andare in tv a dire le cose, altro è occuparsene ogni giorno».Che fa, polemizza con Salvini? «Non lo dico per polemica, anzi. Se lui è l'aviazione io sarò la fanteria. Serve qualcuno che si occupi di comunicazione: è Salvini. E chi si occupi del coordinamento dei sindaci e delle questioni territoriali: termovalorizzatori, moschee, centri islamici, case per gli italiani. Salvini è fondamentale, rappresenta la leadership, ma bisogna tradurre il messaggio in azione politica quotidiana. Questo lo farò io».Al tavolo regionale con Maroni farà sentire la sua voce per decidere il sindaco di Milano? «Sicuramente. Poi c'è anche un tavolo di carattere nazionale, con Salvini, Berlusconi, Meloni, dove si deciderà anche in base a equilibri nazionali: Milano con Bologna e Torino».A questo tavolo c'è Ncd come ha sempre proposto Maroni o non c'è come sostiene Salvini? «Maroni quelli di Ncd se li è trovati e se li gestisce, ma la prospettiva è non averli. Quando lo minacciano di far cadere la giunta io spero che vadano in fondo, così torniamo a votare e governiamo senza Ncd. L'Ncd sostiene un governo che vuole il burqa. Altro discorso se l'Ncd lombarda esce da Ncd».Leggero imbarazzo nella domanda, ma si parla del direttore del «Giornale», Alessandro Sallusti, come candidato sindaco. Salvini ha detto: se è lui, noi ci siamo. Lei che ne pensa?«E' un buon candidato se penso al profilo al di là dell'appartenenza politica ufficiosa. Tra i non organici della Lega è uno dei migliori nel rassicurare sul rispetto della legalità. E' un buon candidato, ma noi dobbiamo cercare il migliore candidato e questo lo capiremo nelle prossime settimane. C'è ancora tempo per decidere, anche perché pare che a sinistra ci siano sempre più dubbi su Sala».Parla degli scontri interni alla sinistra?«Sala non ha i voti. Secondo i nostri sondaggi, che paghiamo, persino Pisapia ha più voti di Sala. E nel centrodestra il più forte resta Salvini e noi non abbiamo rinunciato a un leghista.
Quel che è certo è che non vogliamo più sindaci tiepidi come la Moratti, tanto brava sull'Expo quanto soft sulla sicurezza, e come Albertini, soft su tutto».A chi si ispirerà come segretario? «Prenderò spunto dai miei predecessori che sono quattro: Bossi, Calderoli, Giorgetti e Salvini».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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