«Ncd scelga, noi o Renzi Ma il sindaco spetta a Fi»

Il vice segretario regionale azzurro pronto ad aprire alla società civile E chiede a Gallera di «congelare» il suo ruolo di coordinatore cittadino

Prima di firmare un'alleanza per le Comunali 2016 aspetta una posizione netta da Ncd («dentro o fuori dal governo Renzi»). Non pone veti a un candidato della società civile e chiede a Giulio Gallera, già sceso in campo, di congelare la carica di coordinatore cittadino. Alan Rizzi, vicecoordinatore regionale di Forza Italia, ha una posizione netta all'interno del partito, in sintonia con la numero uno in Lombardia Mariastella Gelmini.

La giunta Pisapia perde pezzi, vi stanno facilitando la campagna elettorale?

«Si stanno sfasciando da soli e ogni volta che arriva sul tavolo un dossier importante vanno in tilt. Alla sinistra manca la cultura di governo. É un'occasione che dobbiamo prendere al volo anche se chi vince avrà un compito arduo, non hanno impostato nessun progetto nuovo per i prossimi anni».

Il governatore Maroni ha chiesto di lanciare presto il candidato. Si può fare?

«Dobbiamo aprire subito un tavolo di confronto con i partiti del centrodestra e fissare pochi punti salienti per il rilancio della città. Trovato l'accordo, sarà più facile individuare il nome».

Ma la coalizione di centrodestra comprenderà Ncd?

«Prima deve prendere una posizione molto netta: dentro o fuori dal governo Renzi. Milano è una sfida simbolo nel Paese, chi vuole appoggiare il centrodestra deve dare dimostrazioni chiare anche e soprattutto a livello nazionale. Da una parte o dall'altra. Se Ncd desse almeno un ultimatum al governo sulle riforme essenziali per il Paese, che oggi francamente non si vedono e non giustificano il sostegno, potremmo cercare di fare un ragionamento. Ma oggi la loro linea è ambigua».

Anche sul territorio?

«Non ho visto positivamente quando il presidente Ncd del consiglio regionale Raffaele Cattaneo a maggio ha sfilato con il sindaco Pisapia dopo le devastazioni dei black bloc. Anzi, ne ho dato una lettura molto negativa, di sostegno a una compagine di sinistra. Fi aveva già detto che non si poteva andare in corteo al fianco di chi per anni ha difeso i no global. Quella di Cattaneo non è stata una mossa azzeccata. Per ora l'unica vera alleanza che si vuol concludere è Lega-Fi».

I nomi in circolazione la convincono?

«Inutile ribadire che se Matteo Salvini si candidasse sarebbe il nostro uomo, la scelta spetta solo a lui. Paolo Romani e Paolo Del Debbio sono perfetti. Lupi? Nessun diniego a priori, può essere all'altezza dell'incarico. Ma è di Ncd e, come dicevo, dobbiamo trovare i punti salienti del programma e di conseguenza unire le forze. E se il nome non sarà Salvini, Forza Italia dovrà esprimere il nome».

Il coordinatore cittadino di Fi Giulio Gallera è già sceso in campo e sostiene che scegliere un nome fuori dalla politica svilirebbe la classe dirigente. Condivide?

«No, non penso assolutamente che sia un problema, l'obiettivo primario è liberare la città dal governo di sinistra. Non sono contrario neanche alla lista civica del candidato sindaco, sul modello di Venezia. Penso invece che sarebbe opportuno un passo indietro di Gallera da coordinatore».

Dovrebbe dimettersi dall'incarico?

«O congelarlo.

É una proposta che gli faccio, se prende questa strada si creeranno situazioni di forti imbarazzo, sarebbe meglio che non parlasse a nome di tutto il partito. Dovremmo istituire un comitato permanente per la campagna, sia per il dialogo con le altre forze politiche che per il sostegno al candidato. É una situazione da risolvere al più presto».

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