Sono ottanta e sono sparsi per le principali vie di Milano da martedì. Una vera e propria campagna pubblicitaria, pianificata con il contributo della centrale media multinazionale Omnicom Media Group, che ha però una peculiarità: riporta i nomi dei principali boss di Cosa Nostra e della 'ndrangheta che vivono a Milano o provincia, secondo una recente inchiesta del «Fatto Quotidiano», o del tutto liberi o con l'obbligo di firma ai commissariati di Polizia, perché sottoposti a misure di prevenzione. L'idea è venuta al massmediologo Klaus Davi che alla vicenda ha dedicato una video-inchiesta giornalistica visibile su youtube, intitolata «Gli Intoccabili», dedicata anche al forte impegno di magistrati e forze dell'ordine, che ha conseguito il Premio Livatino Saetta Costa 2016 per il giornalismo. Nel documentario Klaus Davi incontra il nipote di un boss, nei mesi scorsi oggetto di un'indagine di Ilda Boccassini, sostituto procuratore a Milano. «'Le Procure, la Polizia e i Carabinieri applicano le leggi con enorme impegno, ottenendo risultati straordinari e assestando colpi continui alla malavita organizzata; ma questi soggetti - osserva Davi - possono contare su legali molto preparati. Sta quindi ai politici rendere la legislazione più incisiva per potenziare l'impegno dei magistrati e delle forze dell'ordine».
Nel poster, oltre ai nomi dei boss, si vede l'immagine della guglia del Duomo sovrastata da una pistola automatica e da un fiore, al posto della Madonnina. Lo slogan recita: «''Ndrangheta chiama Milano risponde: ecco i nomi di 10 boss che vivono nella nostra città che fa affari con loro»
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