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Per il negozio in Duomo Tiffany è a caccia di 20 "creatori di sogni"

La griffe lancia l'insolita ricerca di commessi Attesa nel Salotto per Cracco, Dutti e Chanel

Per il negozio in Duomo Tiffany è a caccia di 20 "creatori di sogni"

A.a.a. cercasi «creatori di sogni». É l'insolita offerta di lavoro lanciata sulla rubrica «Lo dico al Corriere» da Tiffany, che aprirà entro la primavera in piazza Duomo la più grande boutique in Italia del brand di gioielli (sarà la terza a Milano, dopo via della Spiga e l'Excelsior in Galleria del Corso). Senza citare la sognante Audrey Hepburn che in «Colazione da Tiffany» si avvicinava con brioche e bicchiere di caffè alla vetrina sulla Quinta Strada di New York accompagnata dalle note di Moon River, Raffaella Banchero, managing director del marchio in Italia e Spagna, fa sapere che per la «Tiffany House» in Duomo si cercano venti nuove figure tra manager e professionisti delle vendite, «persone appassionate, gentili e dedite agli altissimi standard del brand, che diventino creatori di sogni e si impegnino per raggiungere sempre l'eccellenza in ogni contatto instaurato con il cliente, permettendo ai sogni di diventare realtà». Il negozio sarà su due livelli e aprirà al posto degli spazi occupati fino all'anno scorso da Burger King.

Non è l'unica novità in vista tra Galleria e Duomo. I cantieri nel Salotto sono in corso e in primavera è attesa l'inaugurazione del ristorante di Carlo Cracco, al posto degli ex spazi Mercedes. Lo chef stellato aprirà un caffè bistrot aperto tutti i giorni al piano terra, un ristorante gourmet al primo piano per il pranzo e la cena e al secondo piano ci sarà uno spazio mostre ed eventi. Ha chiuso da pochi giorni «Massimo Dutti» ma il marchio - di cui fanno parte anche Zara, Pull&Bear, Bershka, Stradivarius, Oysho e Uterque - riaprirà quasi di fronte al vecchio negozio con una mega boutique di oltre mille metri quadrati su sei livelli. Con un'offerta di 3,1 milioni di euro di affitto all'anno, Dutti aveva vinto nel 2015 l'asta del Comune per i locali occupati dal «Bar Sì» e dalla Zecca Poligrafica dello Stato, un trasloco che si è poi allungato nel tempo a causa di una prima fase di ricorsi. Non si conoscono ancora i tempi, ma è atteso il debutto di Chanel nel Salotto, aprirà un negozio di accessori, profumi e bellezza al posto di «Viganò».

Attendono con molte incertezza (e molto pessimismo) la chiusura del bando il prossimo 20 febbraio i gestori della «Locanda del Gatto Rosso» e del «Salotto»: cercheranno di conservare i locali, ma basterà un euro in più nella busta di un altro concorrente e un progetto più di appeal per perdere la «bottega».

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