Cronaca locale

Nel 2022 nascerà Foody Restyling da 100 milioni per rifare l'ortomercato

Il presidente: Padiglione ortofrutta moderno Vogliamo competere con Parigi o Madrid

Chiara Campo

Beppe Sala ricorda che quando arrivò a Palazzo Marino per la prima volta, come direttore generale dell'allora sindaco di centrodestra Letizia Moratti, il primo dossier che si ritrovò sul tavolo era quello sul futuro dell'Ortomercato. Partendo addirittura dal 2006, si sono succeduti otto piani industriali in sedici anni, «tanta carta ma pochi interventi» commenta il presidente di Sogemi Cesare Ferrero, nominato dal sindaco Sala nell'agosto 2016 con l'impegno di presentare una proposta di restyling entro fine anno. Ci sono voluti poi tre anni per mettere insieme progetti, atti istituzionali e recuperare 45,6 milioni di finanziamenti bancari, ma ora ne basteranno altri tre per fare la «rivoluzione» in via Lombroso. E lanciare (finalmente) la sfida ai mercati generali di Parigi, Madrid o Barcellona che negli anni hanno investito centinaia di milioni sulle infrastrutture, vedendo lievitare i fatturati, mentre Milano è rimasta ferma a 12 milioni dal 2014, «solo sulla messa in sicurezza di strutture che risalgono in parte al 1965». Ora Milano, capitale del food in Italia, avrà finalmente un mercato all'ingrosso all'altezza delle grandi capitali europee. Il progetto approvato a fine 2018 passa alla fase attuativa, grazie all'aumento di capitale di 273 milioni di euro formalizzato il mese scorso da Sogemi. Con un investimento complessivo di otre 100 milioni entro il 2022 sarà realizzato un nuovo Padiglione Ortofrutta, rivisto in chiave più moderna e innovativa, una nuova piattaforma logistica, un nuovo Palazzo Affari che diventerà un hub per le aziende e i professionisti del settore agroalimentare. La riqualificazione, sottolinea Ferrero, «sarà accompagnata da un lavoro di costruzione di una nuova identità per Foody Mercto Agroalimentare Milano», per il nome si è scelto di valorizzare l'ex mascotte di Expo adottata dopo il 2015 da Sogemi. Per il futuro, anticipa, «con i marchi di qualità Foody e di Mercato ittico Milano e una presenza più capillare attraverso i mercati di quartiere, l'Agroalimentare conquisterà una sua identità per la città, con la sua rete di dettaglianti e ristoratori e per i milanesi». Tra i testimonial già «arruolati» ci sono gli chef Viviana Varese, Giancarlo Morelli e Claudio Sadler. E il piano di sviluppo complessivo ha un orizzonte più lungo, il 2025, con la prospettiva di aprire locali anche in loco.

L'Ortomercato è a 2,4 chilometri dal centro, conta 166 grossisti con punto vendita, 11 milioni di quintali di prodotti venduti ogni anno che il presidente di Sogemi prova a rendere il peso della merce con un paragone molto concreto: «Una balena pesa circa 150 tonnellate, è come se ogni anno transitassero di qui 11mila balene, 36 al giorno». L'area fondiaria su cui sarà avviato l'intervento è ampia 700mila metri quadrati, «due volte quella di Citylife». L'intervento riguarderà circa 360mila mq. I vecchi padiglioni del 1965 saranno demoliti e ricostruiti e, sempre detta in maniera semplice, «sarà come il gioco del Lego, opereremo senza chiudere le attività quindi man mano i grossisti si sposteranno nelle nuove palazzine».

É «inutile guardare ai ritardi del passato - commenta Sala -, ora la rivoluzione».

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