Cronaca locale

Nel serraglio di via Padova, dove l'arte sfratta la mala

Locali underground e ritmi punk. Case editrici locali e atelier per mostre e mercati: così rinasce una strada che era un incubo

Via Padova in chiaroscuro. Una strada spesso al centro della cronaca per fatti tutt'altro che lusinghieri. Ma non soltanto così opaca. Via Padova - da piazza Loreto alla Martesana - sta vivendo la sua ripresa. Lenta forse, ma costante. Percorrerne i quattro chilometri è un'esperienza antropologica. Tra kebab africani e centri massaggio o ristoranti cinesi. Tra punti internet e fruttivendoli aperti di notte. Tra i palazzi e le case popolari di primo '900, si stanno aggiungendo nuovi condomini. Tra i benzinai, il Parco Trotter e case che cadono a pezzi. Dove africani ubriachi litigano davanti a un call-center, o camminano lamentando che «in Italia è tutto troppo difficile».

Specificità di una via in cui le case costano ancora mille euro a metro quadro. E fascino di una zona borderline dove il timore di aggressioni o rapine è il rovescio di una medaglia che offre un esempio di convivenza tra culture diverse e la volontà di migliorare. Il costo della vita, ancora basso, permette l'approdo di giovani, artisti e chi crede nella vitalità della cultura underground: «Per me è una mission stare qui» dice Federico Riccardo Chendi, milanese, 36 anni, che al 133 ha aperto il Ligera (www.ligera.it) con l'amico coetaneo Riccardo Bernini. Vi si respirano ritmi punk. «Sinceramente continua Chendi - una decina di anni fa il quartiere era più complesso: ora gli italiani stanno davvero tornando e aprono attività. Mancano un teatro e un cinema. Ma non si può dire che via Padova sia un quartiere-dormitorio».

Ligera non è nome a caso. In dialetto significa «criminalità leggera» originaria di queste parti. «Siamo portavoce di una cultura fatta in casa, dalle persone che qui vengono e vivono». Al piano terra si beve e si mangiano semplici piatti caldi. Nel seminterrato c'è spazio per concerti, mostre e convegni. C'è Alessio, il punk. Un ragazzo sottile che indossa sempre il «chiodo». E Cristina o Betty, trans che qui trovano uno spazio aperto e senza pregiudizi. Perché al Ligera circolano tante, diverse, storie di vita. E alla fine del 2011 è nata l'omonima casa editrice, Ligera Edizioni, che le racconta. Dopo SparaMi. Le lunghe notti di viale Padova di Chendi. O Vicini distanti, cronache da via Idro di Fabrizio Casavola. Come L'ultimo bar a sinistra. Una media di tre pubblicazioni all'anno e nel 2014 esce Sotto Milano, la guida underground della città che racconta una Milano eccentrica e sconosciuta.

Non esisteva ancora, altrimenti vi si troverebbe lo Spazio Atene (www.spazioatene.com), aperto da maggio in via Atene 7. A fondare questa galleria d'arte è Andrea Di Carpegna Varini, 40 anni, artista, appassionato di fumetti e heavy metal. La sua prima mostra era di fotografie di trans: «Questo spazio nasce con l'intento di rappresentare via Padova dal punto di vista sociale e artistico. Io vivo qui. Finora ho lavorato nella custodia dei minori e in altre situazioni estreme. Sono fumettista, scenografo e pittore. Amo viaggiare. Solo qui ho potuto investire in un progetto che unisse questi aspetti».

Sabato 16 è stata inaugurata «Solitario Enigma», la mostra di illustrazioni «intimiste, gotiche, lisergiche e rock» di Lucia Crozzoletto. Anche «Assab one» è uno spazio espositivo. Aperto in via privata Assab 1 nell'ex Gea (Grafiche Editoriali Ambrosiane, www.assab-one.org), è un punto importante per la ricerca d'arte contemporanea. Il 3 febbraio s'inaugura la mostra «Addio» di Luca Quartana. L'artista milanese ha pensato a questa esposizione appositamente per Assab One e ha espresso la sua poetica di arte tra performance e installazioni. Saranno esposte sequenze di immagini fotografiche in grande formato e scritti poetici. Tra parola e immagine.

Altro luogo portavoce di una cultura di ricerca è il T12-lab, in via dei Transiti 12 (www.t12-lab.it), fondato da Elisabetta Bianchessi, Luca Callegari, Dominique Kuroyanagi e Susanna Ravelli. Il T12 si propone di creare progetti d'arte e sociali che mettono in dialogo diverse etnie, in uno «scambio aperto di saperi» tra mostre, convegni e attività di formazione. Il T12-lab si trova vicino al parco Trotter, l'area di 100mila mq in cui operano diverse realtà tra cui «La città del Sole» che conserva, tutela e valorizza il polmone verde con particolare attenzione ai bimbi. Dagli Orti alla Fattoria, passando per teatro e cinema, sono di tutti i tipi le attività organizzate qui per i più piccoli. E sempre parlando di verde, tra via Padova e viale Monza, in via Bertelli 44 si trova la Cascina Martesana (www.cascinamartesana.com), affacciata sul Naviglio piccolo: sopra la più antica piscina all'aperto di Milano, conosciuta come «El Bagnin de Gorla», è nato un luogo di aggregazione che vuole riqualificare una zona periferica creando un nuovo punto d'incontro.

Tornando al Parco Trotter, in via Stazio 18, ha aperto nel 2014 la Salumeria del Design (www.salumeriadeldesign.com), che si definisce «spazio creativo e cuturale» gestito da un gruppo di giovani progettisti (graphic designer, service designer e artigiani) che realizzano eventi e iniziative di vario tipo. La Salumeria è aperta dal lunedì al venerdì dalle 10 alle 19 e in occasione di eventi culturali (serate musicali, reading, o workshop). Tra i progetti ci sono il mercatino vintage e delle botteghe creative «Le pulci pettinate», nato per dare visibilità a laboratori artigiani, atelier e spazi creativi. Sempre gestito dai designer della Salumeria è Magazzino76, sala di modernariato e antiquariato in cui si trovano arredi dai primi 900 agli anni 80, design italiano, oggetti da collezione. Tutti gli arredi esposti sono restaurati da Spaziostudio78, il laboratorio di falegnameria e restauro adiacente. Vicino al Ligera è aperta da due anni una succursale del celebre ristorante «Da Giannino l'angolo d'Abruzzo», una garanzia della cucina abruzzese. «L'Angolo di Abruzzo - Da Giannino 2», questo il nome del nuovo locale, è aperto tutti i giorni. Due portoni dopo ecco il B&B e Ostello (www.viapadova165.it, 02-91431064/3) luogo di ritrovo per molti pendolari: «Da 50 anni abbiamo in via Padova un negozio di idraulica dice Michela, che ha aperto la struttura -. Adesso abbiamo anche l'ostello e b&b. La zona ha ancora problemi, ma sta migliorando. Noi dobbiamo essere più forti, continuare a resistere.

E ce la faremo».

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