Nel tempio della musica un anno di big non solo jazz

La nuova stagione offre un calendario d'eccezione Da Mc Laughlin a Sarah Jane Morris a Michel Camilo

Nel tempio della musica un anno di big non solo jazz

Al ritmo di Sweet Home Chicago di Robert Johnson e di tanti altri classici del bl ues, in un'atmosfera festosa ed elettrica, i Blues Brothers hanno aperto la dodicesima stagione del club Blue Note. Dopo la quotazione in Borsa del locale, si annuncia una stagione di jazz al massimo livello ma anche di contaminazioni con altri generi e stili, con performance di molti artisti italiani come Eugenio Finardi, Patty Pravo, Tiromancino. Del resto non è semplice inanellare un (quasi sempre con replica alle 22,30) concerto tutte le sere fino a fine maggio. Chicca del programma per l'inverno sarà il ritorno in Italia di John McLaughlin (13 novembre). Partito dalla Londra blues di Alexis Korner, è un fedele seguace della svolta fusion di Miles Davis in storici dischi come In a Silent Way e Bitches Brew prima di diventare un idolo dei rocker con la musica totale della Mahavishnu Orchestra (Mahavishnu è il nome che prende dopo essere diventato discepolo del guru Sri Chinmoy). McLaughlin è uno scopritore di generi e un chitarrista raffinato e virtuoso che a 72 anni non ha esaurito la sua carica creativa.

Sul calendario da segnare il 13 settembre serata per gli amanti del soul e del rhythm'n'blues della gloriosa Motown rivissuti dalla calda voce di Loretta Grace. Si parte con il jazz lunedì 15 settembre con l'arrivo in Italia di Jason Marsalis (il fratello più giovane dei gloriosi Wynton e Branford) batterista e vibrafonista di talento alla guida del suo quartetto. 16 e 17 settembre dedicati al blues e alle ballate di Finardi poi break con le sperimentazioni funky del James Taylor Quartet (dal 18 al 20). Fine mese per i nostalgici degli anni Ottanta con tre scatenati show dei Matt Bianco. Ottobre e novembre saranno dedicati al jazz in tutte le sue declinazioni; ottobre apre con la tre giorni di raffinate ballad di Sarah Jane Morris (una habituè del club) e prosegue il 7 con Raul Midòn, chitarrista americano non vedente che ha collaborato con i personaggi più diversi, da Herbie Hancock a Shakira, prima di intraprendere una variegata carriera solista. Ha studiato musica classica e ha suonato nella band di Tito Puente; nel pianoforte di Michel Camilo (10 e 11) si sposano il jazz e i colorati ritmi sudamericani. Il 21 e 22 ottobre arriva John Scofield, uno dei re della moderna chitarra jazz in trio e il giorno successivo tocca ad un altro asso come Terence Blanchard, trombettista molto amato da Miles Davis e dallo stile vicino a quello di Wynton Marsalis. Ha suonato con tutti - da Chick Corea a Ron Wood e Mick Jagger dei Rolling Stones -; conosciuto per la sua velocità di esecuzione e per lo stile «slap» imitato da tutti il bassista Stanley Clarke chiude il mese con due serate spettacolari e a tutto ritmo. In mezzo, il 17 e 18 ottobre, due notti di tutto esaurito annunciato con Patty Pravo, che poco c'azzecca col jazz ma che fa cassetta con le sue indimenticabili canzoni.

Ha vinto quattro Grammy con quattro dischi (uno dedicato a Sarah Vaughan) Dianne Reeves (1 novembre), cantante dalla voce calda ed esuberante che si ispira a Carmen McRae e alla stessa Vaughan.

Non basterebbe un libro per raccontare le invenzioni e le collaborazioni del batterista Jack DeJohnette (basti citare il trio di Keith Jarrett ancora attivissimo, Ornette Coleman, Pat Metheny) esplosivo ed elegante alla guida del suo trio l'11 e il 12 novembre, mentre il 19, (per chiudere con le anticipazioni) tocca al pirotecnico STefano Bollani in coppia con Hamilton de Hollanda.

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