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Nella città dei diritti un'odissea avere il pass (o girare in carrozzina)

Nonostante proclami e investimenti metro e taxi non sono a norma per i disabili

Nella città dei diritti un'odissea avere il pass (o girare in carrozzina)

Nonostante i proclami che risalgono addirittura a Expo quando Beppe Sala era amministratore unico della società, ma ancora nel 2017 quando nelle vesti di sindaco annunciò «15 milio che faremo a Milano per l'accessibilità universale» la Milano dei diritti continua a non garantire i diritti delle persone con disabilità. A partire dalla possibilità di rinnovare il pass per disabile che nel 2021 è ancora un'impresa quasi impossibile.

Il contrassegno, infatti, ha una durata di 5 anni e si può rinnovare sul sito dedicato del Comune di Milano o di persona agli sportelli. Peccato che il servizio on line non funzioni o non sia sufficientemente chiaro per permettere a una persona che per altro, questa operazione l'ha già fatta altre volte in passato, di richiedere in autonomia. Capita così che Elena Muserra, mamma di Rebecca, una ragazzina di 15 anni costretta in carrozzina, si trovi a chiamare «per tre giorni di seguito il numero indicato per chiedere chiarimenti senza ottenere alcuna risposta». Così chiama per richiedere un appuntamento allo 02.02.02 ma «anche in questo caso, invano». Telefona al comando dei vigili di zona 3, ma nessuno risponde. Stesso copione scrivendo alla mail dell'assessore alla Mobilità del Comune Marco Granelli che non risponde. Come fare? «Mi hanno risposto che la durata del pass del Comune di Milano a stata prorogata al 29 ottobre, ma questo vale solo per il territorio comunale - spiega Elena, - e non per gli altri comuni, dove per entrare devo avere il pass valido. L'unica soluzione è prendere la multa e poi fare ricorso, ma è possibile?»

Interrogato sulla questione l'assessore Granelli risponde che «il pass si può rinnovare agevolmente on line o agli sportelli e non mi risulta che nessuno risponda al numero dedicato».

Il disservizio non si riscontra solo per il rinnovo del pass ma per tutte le procedure dell'amministrazione che sono state informatizzate: dalle visure catastali alle richieste di autorizzazione, ai permessi. Dietro a ogni domanda presentata in digitale, infatti, c'è un ufficio o dei dipendenti che devono aprire un'istruttoria, peccato che il personale non ci sia o lavori da remoto allungando i tempi. Le domande rimangono nel limbo e i tempi di attesa si sono triplicati perchè manca la struttura di supporto: gli uffici si stanno svuotando per i pensionamenti - il 31 dicembre scadrà «Quota 100» e al momento c'è la corsa per sfruttarla- così non c'è nemmeno il tempo per formare i nuovi dipendenti o fare il «passaggio di consegne», e la macchina si blocca.

Le peripezie di Rebecca e della sua mamma non finiscono qui: Rebecca sarebbe in grado di andare in giro da sola, sui mezzi, peccato che non siano accessibili con una carrozzina, in particolare in metrò. In Porta Venezia, per esempio, il montascale non è a norma e non può reggere il peso di una carrozzina di ultima generazione. Idem a Palestro, così mancano montascale e ascensore a Sesto Rondò, Turro, Lima, De Angeli, Wagner, Buonarroti, Qt8. Basta guardare la mappa fornita dalla stessa metropolitana e non fare affidamento però sulle legende, quando indichino ascensori o montascale perché non sempre a norma o funzionanti. Così sulla MM2 a Lanza, Moscova, Cologno centro e nord, Caiazzo. Migliore la situazione su M3, ammesso che gli ascensori siano funzionanti. Discorso simile con i taxi: «A Milano sono 3 i taxi abilitati al trasporto disabili, ma non per le carrozzine di ultima generazione.

Ho dovuto seguire il taxi in motorino per legare e slegare la carrozzina di Rebecca perchè il tassista non era in grado- continua Elena, per non parlare del buono taxi, che non ci è mia arrivato».

Benvenuti nella Milano dei diritti (solo per alcuni).

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