Nella gara tra i padiglioni primi Giappone e Austria

Il Bie ha scelto i preferiti, ma per la giuria «Class» con la Moratti e Prodi trionfano Angola e Israele

Oro al Giappone per il progetto espositivo, alla Germania per lo sviluppo del tema e alla Francia per l'architettura. Sono i questi i padiglioni premiati dal Bie con gli «Awards» di Expo Milano 2015 nella categoria dei padiglioni maggiori (con superficie superiore ai 2mila mq). Oro all'Austria, invece, nella categoria sotto i 2mila per il progetto espositivo, alla Santa Sede per lo sviluppo del tema e al Regno Unito per l'architettura.

Classifiche che hanno rispettato le previsioni della vigilia. Più sorprendente, invece, la vittoria dell'Angola, nel Class Expo Pavilion Heritage Awards sul cui podio sono saliti anche Israele con Fields of Tomorrow e il Padiglione Zero. Inizia così la lunga marcia del bilancio tra vinti e vincitori di Expo, un calcolo che non poteva non partire dal tema centrale. «Nutrire il Pianeta. Energia per la vita» sembrava a molti vago, ma anche per questo è importante per come è stato interpretato da padiglioni e cluster: il premio intende segnalare chi ha «saputo interpretare e comunicare il tema dell'Esposizione lasciando così la migliore eredità, in termini di impatto, interesse, cambiamento delle abitudini di consumo e rispetto per quanto il pianeta produce».

La giuria ha nomi pesanti, alcuni dei quali, come Letizia Moratti, era tra chi aveva combattuto per aggiudicarsi l'Expo: con lei anche Romano Prodi, il Cardinale Tagle, Shenggen Fan, Maria Cruz Alvarez e il Premio Nobel Eric Maskin. E i premi sono lo specchio del mondo di oggi e del domani se si pensa che la Cina, che ha l'immagine di intere città sommerse da uno smog fittissimo, ha vinto il riconoscimento sulla Recuperabilità. La struttura principale «Terra di speranza, cibo per la vita», è stata edificata con materiali riciclabili come riso e bambù. Quindi è il colosso asiatico, i cui cittadini sono arrivati a Expo ma in numero minore rispetto alle previsioni, che porta a casa il premio più green. Sorprende meno, invece, la seconda posizione sul fronte del rispetto ambientale per il Giappone che ha costruito il suo padiglione incastrando 17mila pezzi di legno.

Per i cluster invece il podio è stato diviso tra Zone Aride il cui concept si basa sull'immagine della sabbia nel deserto, quello del Riso e quello della Biodiversità mediterranea. Tanti anche i premi minori come quello per il Padiglione di un Unico Prodotto Alimentare che è andato al Padiglione del Vino progettato da Italo Rota. Davide Rampello, curatore del Padiglione Zero, ha ricevuto Premio Speciale Class Editori al Personaggio Expo. Il padiglione di New Holland Agriculture, The sustainable farm pavilion, ha ottenuto invece il riconoscimento come miglior Padiglione Corporate. Un Premio per la Società Civile è stato assegnato a Fondazione Triulza che gestisce la Cascina Triulza, infine al padiglione di Monaco è stato conferito il Premio Speciale di Laureate.

«Questo premio è nato affinché Expo non finisca con questi sei mesi - ha spiegato Paolo Panerai, amministratore delegato di Class Editori - volevamo che fosse riconosciuto lo sforzo di chi con i padiglioni ha tentato di aprire gli occhi a ciascuno di noi sul ruolo importante che abbiamo sul tema dell'alimentazione mondiale».

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