Nella trattativa al via da martedì 27 miliardi che potrebbero tornare

(...) e cioè la differenza tra le tasse versate dai cittadini di una Regione allo Stato e quelle che lo Stato impiega nella Regione, in pratica le tasse che lo Stato «restituisce». E in Lombardia la somma che fa la differenza è da capogiro: 54 miliardi. Inevitabile che il suo futuro impiego, sia pur parziale (perché la trattativa riguarderà la percentuale da trattenere) attragga attenzioni. In Veneto la differenza è di 15,45 miliardi. Per capire ancora meglio, in Catalogna, la disputa ha tra le sue ragioni 8 miliardi di tasse pagate a Madrid che non tornano indietro.

Se l'Emilia Romagna (che ha un residuo fiscale di 18,8 miliardi) è già partita nei suoi colloqui con il governo Gentiloni, secondo Berlusconi è «grazie all'impulso» politico dato dai referendum di Lombardia e Veneto. La Lombardia si prepara a trattare da martedì prossimo. Il presidente della Regione, Maroni, progetta di partire dalla richiesta del 50% del residuo fiscale. Sia il risultato che il modo in cui verranno impiegati i soldi «recuperati» rappresenteranno il cuore del dibattito.

«Questo non è il referendum di Maroni» ha risposto il presidente della Regione a chi gli chiedeva se fosse disponibile a portare con sé Giorgio Gori a trattare. E Berlusconi ha detto che l'autonomia per cui si vota in Lombardia e Veneto farà parte del programma del centrodestra per tutte le Regioni d'Italia.

Sabrina Cottone

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