Nemmeno Rozza vuole ordinanze anti-degrado «I profughi? Al lavoro»

L'assessore: «Aiutino nei centri dove vivono» A Brera la biblioteca è piena, attesa per Expo

Maria Sorbi

Non ci sarà nessuna ordinanza anti bivacchi. Non è così che il Comune intende affrontare l'emergenza migranti. «E se li spostiamo dalle aiuole della Centrale, dove li mettiamo?» esclude l'ipotesi anche l'assessore alla Sicurezza Carmela Rozza che inizialmente sembrava più aperta a valutare l'eventualità. «No, non risolveremmo niente, non saremmo in grado di far rispettare nessuna ordinanza» commenta, affiancandosi invece alla posizione del collega di giunta Pierfrancesco Majorino.

Cade così nel nulla una delle prime richieste mosse dai residenti. Gli abitanti della zona due, in particolar modo quelli più vicini a piazza Duca d'Aosta, hanno riempito di mail la casella di posta elettronica del neo presidente del Municipio 2, Samuele Piscina, e chiedono un intervento immediato per evitare accampamenti improvvisati qua e là attorno alla stazione e fuori dall'hub di via Sammartini, che sta ospitando tre volte tanto il numero di profughi che potrebbe contenere. «I cittadini hanno chiesto un'ordinanza - spiega Piscina - perché al momento la polizia locale controlla i bivacchi ma non può intervenire per disperdere i gruppetti di immigrati che dormono per strada. A noi interessa che non ci sia degrado e che l'hub di Sammartini torni a essere un luogo di smistamento e controllo documenti, dove ogni arrivato sosti per un paio di ore e poi va altrove».

Niente ordinanze quindi, quelle vengono confinate all'era Moratti. Ma l'assessore Rozza ha un'idea. Si rende perfettamente conto che i migranti non possono stare tutto il giorno accampati senza fare nulla, ad aspettare che qualcuno li prenda in carico. Ed allora sta pensando di metterli al lavoro. «Ovviamente non voglio che a loro si affidino lavori che potrebbero fare i milanesi - specifica - ma almeno potrebbero aiutare a pulire la piazza, il verde. Anche perché è avvilente e umiliante non fare niente tutto il giorno. Quei ragazzi vanno impegnati». Per il resto la soluzione sta «nella programmazione». «Solo così - puntualizza la Rozza - possiamo risolvere il problema e decongestionare la stazione, dove continuano ad arrivare migranti. Serve la collaborazione dei comuni dell'area metropolitana e speriamo di poter utilizzare presto la struttura di Expo».

Per ora il Comune ha trovato mini soluzioni tampone. E cioè ha deciso di disseminare gli stranieri in varie sedi di associazioni, biblioteche, scuole. le donne e i bambini la prossima settimana verranno ospitati al residence Carcano, la biblioteca di via San Marco a Brera è già full. E qualche decina di profughi è stata portata anche nella scuola di via Fratelli Zoia, che già in passato il Comune, sotto la gestione Pisapia, aveva utilizzato per dare un tetto alle famiglie finite per strada a causa della crisi.

La soluzione non piace a Riccardo De Corato (Fdi), contro la «sparpagliamento» dei migranti in tutta la città. «Per risolvere il problema dei bivacchi in città - sostiene il consigliere regionale - non ha senso spalmarli ovunque».

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