I volontario dell'associazione nazionale anti-graffiti sono mamme, impiegati, professionisti che qualche (parecchie) domeniche all'anno indossano la tuta bianca e ripuliscono i muri della città semplicemente perchè la amano. E sono stanchi di vedere i palazzi coperti di tag, scarabocchi, insulti. Fanno ciò che dovrebbe fare il Comune, almeno sugli immobili pubblici, mentre in tempi di bilanci in rosso anche gli slogan contro politici e sbirri rimangono lì per mesi prima che l'Amsa venga incaricata di cancellarli. Si capisce ora perchè quei volontari che negli ultimi cleaning day hanno ricevuto la visita e qualche minuto di aiuto da parte del sindaco e di qualche assessore (il tempo di una foto con indosso la tura bianca e lo spazzolone in mano) siano infuriati. A parte i passaggi istituzionali e un paio di patrocini, non hanno ricevuto un euro di aiuto. No a un contributo per i materiali o il supporto delle idropulitrici dell'Amsa. Invece, giorni fa il Consiglio di Zona 6 ha stanziato 3.050 euro per sostenere il «Bridge Fest», manifestazione promossa da Evoluzioni Urbane e dalla Avantgarden Gallery, la galleria dedicata alla street art aperta in zona Lodi-Corvetto, che consiste nel dipingere i due ponti pedonali che attraversano il Naviglio Pavese, all'altezza di via Gola e via Borsi.
Tra pochi giorni, a partire dal 21 marzo, apre invece nello spazio comunale Seicentro di via Savona - e con il logo di Palazzo Marino - la mostra «Walls of Milano», 38 ritratti di artisti di strada «al lavoro» sui muri della città. Una selezione di scatti dal 2006 ad oggi, il fotografo Giovanni Candida assicura che non è stato facile sceglirne così pochi tra gli oltre 25mila clic realizzati in tanti anni. «I graffiti - spiega - sono una forma d'arte contemporanea, spesso incompresa, a volte contestata, mostro gli artisti di strada a lavoro sui muri di Milano, con l'intento di liberare questa pratica dal pregiudizio del vandalismo».
Il capogruppo di Forza Italia Fabrizio De Pasquale è allibito. Da anni, con l'associazione antigraffiti, fa la guerra ai writers, cerca di diffondere tra i giovani una lezione sul decoro dei beni pubblici. Ma «i messaggi ambigui lanciati dal Comune su questo tema vanificano ogni impegno - attacca -. Per i volontari contro i graffiti non ci sono mai fondi e Palazzo Marino ha fatto in passato pasticci anche sulle autorizzazioni, tanto da costringere l'associazione ad annullare o posticipare eventi. Invece, il consiglio di zona trova tremila euro per un'iniziativa che chiaramente difende la cultura della street art, vengono dispensati spazi comunali».
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