"No pedaggi su strade regionali"

L'annuncio di Maroni dopo la firma dell'accordo con l'Anas

"No pedaggi su strade regionali"

«Sono successi fatti gravi dovuti in parte all'errore umano e in parte alla scarsità di risorse a danno dei cittadini. Per questo abbiamo pensato a come rendere più efficiente la rete stradale lombarda, migliorandone la gestione. Le provincie, che fortunatamente sono sopravvissute al referendum, non hanno abbastanza risorse». Lo ha detto il presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni, lanciando oggi la nuova società compartecipata da Anas e Regione Lombardia che gestirà la «Nuova rete stradale lombarda». Un totale di 1590 chilometri oggetto del protocollo siglato dalla Regione e dal presidente di Anas, Gianni Vittorio Armani. Quelle che erano strade provinciali (tranne le A60 e A59 cioè le tangenziali di Varese e Como) diventeranno in parte strade regionali (740 km) e in parte (850 km) saranno ristatalizzate. A gestirle però sarà la newco: entro giugno la mappa degli stakeholder e la raccolta delle esigenze degli enti locali ed entro fine anno la costituzione del soggetto; meno di un mese invece per i gruppi di lavoro che coinvolgeranno anche le province, proprietarie dei tratti.

Maroni ha garantito che le strade saranno «a libero transito senza pedaggio», mentre Armani ha precisato che la nuova società sarà «operativa», ovvero «più efficiente sia in termini economici che di risposta in caso di emergenza»; precisando che «nei pezzi statali Anas sarà responsabile mentre il contratto sarà firmato con lo Stato, nei pezzi regionali la Regione avrà due livelli di controllo, come azionista e come concedente e cliente in concorso con le province». Gli «investimenti della Regione potrebbero ampliarsi anche ad altre aree qualora ce ne fosse bisogno, su tratti strategici e nel rispetto del territorio» ha concluso Maroni. L'unica analogia che si può trovare tra il crollo del ponte sulla A14 avvenuto nelle Marche e il viadotto crollato ad ottobre in provincia di Lecco è che «si è disinvestito molto nelle infrastrutture» ha spiegato poi il pèresdiente di Anas Armani a margine dell'incontro di oggi a Palazzo Lombardia.

«Mentre è aumentata la necessità di trasporto in questi anni (del 6% all'anno), noi abbiamo disinvestito per contenere il deficit. Servono invece strumenti intelligenti per continuare a investire. Il problema è che se per molto tempo non si è fatto, la macchina è arrugginita».

Commenti
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica