Ha festeggiato l'assegnazione dei Giochi 2026 con un tuffo nel lago di Losanna alle 2 di notte. «Non so nemmeno se era consentito, ma era una scommessa fatta con gli amici e andava onorata...», scherza il sindaco di Cortina Gianpietro Ghedina. La sua città è la seconda gamba del progetto olimpico, ma non ha nessun complesso di inferiorità con il colosso Milano. «Certo, loro sono la capitale del progetto, hanno una visibilità maggiore, ma sin all'inizio si è dimostrato che eravamo realtà complementari - ha sottolineato Ghedina - Nessuna fa ombra all'altra, diciamo che noi siamo la neve e loro il ghiaccio. Cortina ci mette le montagne e la straordinarietà del territorio, Milano l'efficienza già evidenziata con l'Expo. Noi potevamo forse essere penalizzati nel progetto a tre teste con Torino, essendo rimasti in due la bellezza di Cortina è maggiormente messa in evidenza. Per noi è comunque un privilegio essere affiancati a Milano, dove abbiamo presentato i nostri Mondiali di sci nel novembre scorso e sarebbe stata una grandissima pubblicità per il nostro territorio anche se non avessimo avuto le Olimpiadi».
Il sindaco della cittadina veneta è stato eletto due anni fa con una lista civica e ha collaborato benissimo con i colleghi istituzionali. «Mai parlato di politica ed è stato il punto di forza, il nostro obiettivo era avere una linea comune per portare a casa il risultato e prenderci i Giochi - dice Ghedina - Ho un ottimo rapporto con il sindaco di Milano Giuseppe Sala e il governatore lombardo Attilio Fontana che ho conosciuto bene in questi mesi e che sento quasi tutti i giorni telefonicamente, via mail o in conference call. Ero già molto amico del governatore del Veneto Luca Zaia con il quale mi incontrerò anche questa settimana, ci appoggiamo molto ai loro uffici per tutti gli adempimenti burocratici. Ma è stato importante anche il lavoro del presidente del Coni Giovanni Malagò e soprattutto la passione di Diana Bianchedi. Riportare le Olimpiadi a Cortina dopo 70 anni è stato un evento eccezionale. Quell'edizione ci ha lasciato un'eredità importante a livello di infrastrutture, se non ci fosse stato non saremmo qui».
I Mondiali di sci del 2021 saranno un vero e proprio test event a cinque cerchi: «Aver conquistato le Olimpiadi dovrà farci ricalibrare anche il programma iridato, avremo una partecipazione maggiore». Oltre al secondo Villaggio Olimpico, c'è l'idea di una cerimonia di apertura - che sarà a San Siro - parallela a Cortina. «Siamo ancora in fase di studio, abbiamo già individuato la location nella sede del vecchio trampolino di salto. Ci sarà tempo per parlarne».
Il primo appuntamento ufficiale sarà l'incontro tecnico a Losanna l'11 luglio con il presidente Bach e alcuni membri del Comitato olimpico.
«Si parlerà di governance, ma non dovremo per forza avere il supermanager della squadra olimpica - ha precisato Ghedina - Noi ci vedremo qualche giorno prima per fare il punto della situazione, siamo d'accordo su un paio di nomi, abbiamo chiesto delle disponibilità che ancora non sono arrivate. Di sicuro l'ad dovrà essere un manager determinato e conosciuto a livello internazionale, una garanzia per il Paese Italia».
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