Basilio Rizzo, presidente del Consiglio ed esponente della Sinistra x Pisapia. Il segretario Pd in vista delle elezioni 2016 ha detto: «Quest'ultimo anno sarà un test per vedere chi ci sarà e chi no. Non ce lo ha ordinato il dottore di stare sempre uniti». Sinistra radicale sotto esame?
«Non ho bisogno di esami del sangue da parte del Pd. Ma condivido: si tratta di verificare cosa si è fatto del programma, perchè su quello abbiamo fatto un patto di fedeltà ed è giusto che non si venga meno. Cosa diversa sono le scelte ulteriori, su cui c'è bisogno di discutere e su cui si farà una riflessione».
Anche il Pd insomma deve superare il test? In questi mesi la si è dissociato spesso dalla coalizione. Penso alla linea M4, alla regolarizzazione del Leoncavallo, i convegni anti-Expo.
«La M4 non era nel programma ed è stato un errore mettere a rischio la stabilità dei futuri bilanci. Se le risorse non ci sono vanno destinate alle categorie più svantaggiate, ai ceti popolari, alle periferie. E anche sul dopo Expo mi pare non avessimo scritto nulla sul programma, dunque rivendichiamo la continuità con i temi. Ci preoccupiamo le future scelte urbanistiche sulle aree».
Si aspettava il passo indietro del sindaco?
«Pisapia ha detto che la sua scelta non è stata personale ma di servizio alla città, e se ci accorgiamo che il servizio migliore che può rendere ai milanesi è restare, se solo con lui si può proseguire il progetto unitario del centrosinistra, glielo dobbiamo chiedere. La sua decisione è stata accolta troppo in fretta».
Farete le primarie?
«Non mi sembra che all'orizzonte ci sia per ora un candidato condiviso da tutti. Ma si deve scrivere un programma e i candidati che lo condividono devono partire allo stesso modo, senza esami del sangue. Se si pensa ad un ortodosso del Pd, allora si tratta di un'operazione politica precisa e bisogna essere in grado di farla andare bene. O, citando Mao, si rischia di sollevare una pietra e farsela cadere sui piedi».
Dove ha fallito la giunta Pisapia?
«In un momento di crisi non abbiamo dato,
forse più come impressione che nella realtà, l'idea di privilegiare le periferie e i problemi dei cittadini più disagiati. Ci siamo preoccupati, ed è un bene, dei diritti civili degli individui ma non abbastanza del sociale».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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