"Non regalateci mimose ma lo spray anti violenza"

Le aggressioni sono in aumento, e ormai quasi un ghisa su due è donna. E così la richiesta per l'8 marzo è di avere le bombolette al peperoncino

"Non regalateci mimose ma lo spray anti violenza"

Niente mimose, vogliamo il peperoncino. In occasione della Giornata della donna le vigilesse milanesi chiedono all'amministrazione di avere in dotazione lo spray urticante. Una provocazione, quella dell'8 marzo, che nasce da un problema molto serio. Un clima di violenza crescente, in particolare ai danni delle donne in divisa. Sono in continuo aumento, infatti, le aggressioni contro i vigili, un terzo delle quali sono rivolte contro le donne. Ammontano a 213 gli agenti infortunati nel 2012 per colluttazioni, di cui 36 sono vigilesse. Il motivo: le donne rappresentano il 40% degli agenti e chiaramente hanno una forza fisica inferiore. «La città è cambiata e si respira un clima di violenza sempre maggiore - racconta Paola Cassani, delegata Sulpm -. E noi abbiamo paura. Lavoriamo con l'ansia che possa succedere qualcosa, anche perchè capita spesso di lavorare da sole. Come facciamo a intervenire e a proteggere i cittadini, se noi per prime ci sentiamo insicure?».

Prima dell'introduzione del distanziatore (il manganello) ammontavano a 240. Lo spray al peperoncino è un ottimo strumento per stroncare sul nascere le aggressioni, tutelando gli agenti, senza ferire l'aggressore. Venne dato in dotazione nel 2003 a una cinquantina di ghisa in via sperimentale, poi non se ne parlò più. Tra i vigili, s'intende. Perché sono attualmente dotati di spray al peperoncino - la sperimentazione è partita il 10 febbraio - i colleghi della polizia e dei carabinieri. «In tante situazioni lo spray urticante si è rivelato utile - spiega Daniele Vincini, segretario regionale Sulpm - anno scorso all'Arco della Pace una mega rissa venne sedata con lo spray. Sarebbe utilissimo nelle notti d'estate alle colonne di San Lorenzo: quando siamo noi agenti contro tutti, e molti dei frequentatori sono ubriachi o molesti, per noi è pericoloso anche perché dobbiamo operare disarmati. Possiamo usare caschi e scudi solo durante gli sgomberi. L'unica difesa che ci rimane è lo spray». Il risultato? I vigili ormai non ne fanno più a meno, e se lo comprano da sè. Rischiano di ricevere un rapporto disciplinare perché la bomboletta non è in dotazione, ma è necessaria. Un flaconcino da 20 ml - che si può utilizzare una o due volte - costa 20 euro, ed è facilmente reperibile, si trova in armeria o dal ferramenta. Molteplici di vantaggi: lo spray, infatti, evita il contatto, quindi le colluttazioni, parifica le forze tra uomo e donna, ferma l'aggressore stroncando sul nascere ogni violenza e funge da deterrente. Per non parlare della sensazione di sicurezza che dà agli agenti.

«La situazione in città sta degenerando - spiega ancora Vincini - e nel 98% dei casi gli aggressori sono uomini. Sempre più spesso le vigilesse vengono oltraggiate, minacciate, apostrofate. Basta una multa per far scattare una reazione violenta, così alcuni extracomunitari, in particolare maghrebini, non accettano di prendere ordini da una donna». Non è la prima volta che il sindacato di piazza Beccaria chiede in dotazione lo spray, «finora senza ottenere alcun risultato». «La sicurezza un diritto di tutti i lavoratori, ma oggi vogliamo partire dalla donne - scrivono le delegate e le iscritte al Sulpm nel comunicato -.

Una politica che non sposa la tutela dei propri agenti e in particolare delle donne in divisa come valore fondante delle proprie scelte, come può pensare di tutelare i propri cittadini? Proprio questa amministrazione che ha fatto della tutela delle fasce deboli il proprio cavallo di battaglia! Basta con questa miopia che è solo ideologica perché non vuole certi strumenti, che sono di tutela, e non di aggressione».

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