"La notifica è taroccata" centinaia di multe a rischio

La denuncia del capogruppo di Forza Italia sul caso di chi non fornisce i dati del conducente

"La notifica è taroccata" centinaia di multe a rischio

Il Comune è già stato bocciato recentemente per i verbali «taroccati» degli autovelox. In quel caso il Tar ha dato ragione nel merito ad Altroconsumo.

L'associazione aveva presentato ricorso contro la prassi di notificare le multe elettroniche oltre i 90 stabiliti per legge, dichiarando sui verbali che il termine decorreva non dalla data dell'infrazione ma dal momento in cui il vigile prendeva visione della foto scattata dall'impianto. Ora Forza Italia solleva un caso analogo e il rischio di centinaia di multe irregolari. Il capogruppo azzurro Gianluca Comazzi illustra un caso concreto. Un automobilista (che non citeremo per nome) è stato sanzionato lo scorso 11 gennaio per sosta irregolare, aveva occupato uno spazio che prevede anche la decurtazione di 2 punti della patente (scattano ad esempio quando si invade una fermata dei mezzi pubblici, se si parcheggia su passo carraio o in area riservata ai disabili).

La sanzione gli è stata notificata a domicilio il 21 marzo, a quel punto quindi - e non tutti purtroppo lo sanno - doveva inviare entro 60 giorni - quindi entro il 21 maggio - la comunicazione con i dati del guidatore, per la decurtazione dei punti. Chi non lo fa rischia una seconda multa accessoria, ancora più pesante: va da 286 euro a 1.142 euro. Il Comune ha il termine di 90 giorni per inviare questa secondo avviso, ma deve indicare il giorno immediatamente successivo alla scadenza per il trasgressore, in questo caso il 22 maggio. Ma, come è accaduto nel caso degli autovelox, l'automobilista ha ricevuto la sanzione da 286 euro «per non avere fornito i dati personali della patente di guida del conducente» esulla notifica viene segnalato che «l'accertamento dell'infrazione è stato possibile a partire dal 26/6/2017 pertanto i termini di notifica del presente verbale decorrono da tale data».

Una dilatazione dei tempi che non è prevista dalla legge, e già stata contestata dai giudice di pace in altre città. Allo sportello procedure sanzionatorie starebbero arrivando molte contestazioni, e forse i vigili si trovano nell'imbarazzo di sapere che un eventuale ricorso sarà accolto, ma annullare la multa in autotutela significherebbe «smentire» colleghi. «Il Comune - contesta Comazzi - spreme i milanesi facendo cassa con le multe ed è grave che in alcuni casi non rispetti la legge. Quello delle date taroccate rischia di diventare un caso che riguarda centinaia e centinaia di cittadini. Ci sono sentenze che parlano chiaro. Farò un'interrogazione per capire di quanti verbali si tratta e dico ai milanesi di contattarmi, metteremo a disposizione degli avvocati. Le multe vanno pagate se uno sbaglia, ma il Comune deve muoversi nel rispetto della normativa». C'è un altro pasticcio che sta facendo spendere soldi a Palazzo Marino.

Citando casi che ha seguito personalmente l'avvocato Sara Mangone spiega che Comune e prefettura non comunicano, chi fa ricorso al prefetto si vede inviare nel frattempo ingiunzioni irregolari dal Comune, si innescano ricorsi puntualmente accolti dai giudici di pace e gli enti sono condannati a coprire le spese legali.

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